23 Agosto 2012, 21:08
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Picchiato per rubargli collana, bracciale e iphone. Lo stesso iphone che ha tradito i rapinatori. È accaduto la notte scorsa a Palermo. G.C., 27 anni, si trovava al Foro Italico quando in quattro, a volto scoperto, gli hanno teso una vera e propria imboscata. Ai medici del pronto soccorso dell’ospedale Buccheri La Ferla ha raccontato di essere stato aggredito e quasi strangolato. Poi, lo hanno preso a calci e pugni. I sanitari fortunatamente non hanno riscontrato fratture. Sul corpo del giovane restano, però, i segni delle percosse. Senza dimenticare quelli più profondi del trauma psicologico.
Subito è partita la caccia all’uomo da parte dei carabinieri avvisati dai sanitari. Una caccia con un alleato d’eccezione: la tecnologia. Gli iphone hanno, infatti, una funzione che ne consente la localizzazione. L’apparecchio funziona come un gps che indica le coordinate in tempo reale del luogo dove si trova il telefono. Il resto lo ha fatto la memoria della vittima e la velocità dei carabinieri. Impossibile dimenticare i volti di chi cerca di strangolarti. La descrizione degli aggressori era stata fin troppo precisa per non consentire agli investigatori di riconoscere tre di loro a bordo di un autobus dell’Amat fermo nella zona della Stazione centrale. I banditi non hanno neppure tentato di reagire. Quando hanno capito di essere braccati il bus era già circondato dalle gazzelle dei militari.
I fermati sono Cristian Maraventano e Vincenzo Grimaldi, entrambi ventenni e con precedenti penali. Addosso avevano la refurtiva. Si attende il processo per direttissima. Mancano all’appello gli altri due componenti della banda che si erano separati dal resto del gruppo prima di rientrare a casa. Uno sarebbe già stato individuato.
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23 Agosto 2012, 21:08