03 Gennaio 2016, 20:07
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CALTAGIRONE – Fratture multiple alla mascella, al naso e vistose tumefazioni in tutto il corpo, così alle prime luce dell’alba accompagnata da un amico, è giunta presso l’Ospedale Gravina Santo Pietro di Caltagirone una giovane donna di 29 anni. Il quadro sanitario per i medici era compatibile con una probabile violenza, motivo per la quale, gli stessi hanno contattato i Carabinieri del Comando Compagnia di Caltagirone. La donna, curata e sottoposta a tutti i controlli del caso, ne avrà per oltre 40 giorni.
I fatti. La giovane donna originaria di Como, giunge qualche giorno fa a Caltagirone per trascorrere le proprie vacanze in compagnia di un amico che, originario di Caltagirone ma trasferitosi a nord, possiede un piccolo appartamento dove i due decidono di trascorrere questo periodo di vacanze. Nella serata di ieri però l’idillio si trasforma in una tragedia sfiorata. Gli attori della vicenda, trascorrono la notte in un locale pubblico della città, dove l’atteggiamento di lui ha in qualche maniera suscitato un piccolo diverbio che si è prolungato a casa. L’uomo Alessandro Furnari, classe 1982, raggiunta l’abitazione, ha scatenato la sua furia contro la ragazza, aggredendola e causandole le vistose ferite che i medici del nosocomio cittadino hanno curato sino alla mattina di oggi. Non sazio della violenza, avrebbe inoltre gettato fuori casa la ragazza ferita insieme alle sue valigie, per rientrare serenamente nella sua abitazione. La ragazza, che in un primo momento non ha voluto collaborare con gli inquirenti, ha costretto gli uomini dell’Arma coordinati dal Luogotenente Tommaso Cilmi ad una fitta azione di indagine, volta a ricostruire il quadro apparso molto complesso. Gli uomini dell’Arma, dopo aver indagato sull’utenza telefonica della donna, hanno appurato che la stessa lo scorso anno veniva sottoposta, in nord Italia, ad un controllo di routine su di un autovettura nella quale la stessa era in compagnia del Furnari. Circostanza questa, che legava la giovane donna con conoscenze caltagironesi ben definite.
Appurata questa connessione, il controllo nell’abitazione del Furnari, ha permesso di trovare tracce inequivocabili di una colluttazione all’interno della casa. Sangue su una parete, su un divano e sul pavimento che non erano state neppure rimosse, hanno dato il giusto impulso alla svolta delle indagini. Il fermo del giovane trentatreenne caltagironese è stato spiccato qualche ora dopo con l’accusa di violenze gravissime. Il giovane, già conosciuto alle forze dell’ordine per rissa e violenze, in attesa dell’interrogatorio di garanzia per la convalida degli arresti è stato tradotto presso la casa circondariale di Caltagirone a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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03 Gennaio 2016, 20:07