20 Novembre 2014, 12:46
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PALERMO – Un pomeriggio di preghiera, poi l’incubo. Erano appena uscite dalla chiesa quando due uomini le hanno sorprese alle spalle, bloccandole in via Carlo del Prete, nella zona di Altarello. Sono state strattonate, i malviventi le hanno picchiate e scaraventate a terra per impossessarsi delle loro borse, dove le due pensionate avevano soltanto alcuni documenti e circa cinque euro l’uno. Un magro bottino che alle due donne è costato un trauma cranico ed una lesione al femore. Uno dei due rapinatori entrati in azione a settembre, oggi ha un nome: in base a quanto è venuto a galla dalle indagini effettuate dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Palermo, ad aggredire le pensionate insieme ad un complice sarebbe stato un quarantunenne. Si tratta di Vito Cataldi, incensurato.
Le telecamere di videosorveglianza che si trovano nella zona hanno d’altronde immortalato i suoi movimenti di quel pomeriggio: rimanendo ad una certa distanza dalle anziane le ha pedinate fino a quando, insieme al complice, non ha deciso di coglierle di sorpresa. Dalle minacce alla violenza sono trascorsi pochi secondi: le vittime, tentando di difendere le loro borse sono state spinte a terra e quando i soccorsi del 118 sono giunti sul posto le hanno trovate ferite e sotto choc. Gli investigatori sono risaliti al quarantenne anche grazie alla perquisizione effettuata nella sua abitazione: lì sono stati trovati gli indumenti indossati il giorno della rapina, a righe rosse e bianche proprio come si vede nel video. Un episodio che rende più lungo l’elenco di aggressioni a scopo di rapina avvenute in città. Stavolta la vicenda ha come sfondo una zona periferica di Palermo, ma negli ultimi mesi la maggior parte dei casi si è registrata nel centro storico. E fino a poche ore fa. Risale soltanto a martedì notte, infatti, l’aggressione ai danni di una donna che stava percorrendo la via Lincoln a piedi. Erano le 23 circa quando due uomini l’hanno bloccata alle spalle per impossessarsi del suo borsone.
Lei avrebbe tentato di fare resistenza, ma è stata presa a calci e a pugni: è stata trasportata in ospedale. Malviventi senza limiti, che non si fermano nemmeno di fronte ad un’anziana che riesce a camminare a stento aiutandosi con un bastone. Era in compagnia della sua badante una 79enne finita nel mirino alcuni mesi fa: le due donne si trovavano in una traversa di via Dante quando sono state aggredite. La pensionata è finita in ospedale con un pesante trauma cranico. A distanza di pochi giorni, poi, ad essere presa di mira è stata una suora laica di 71 anni. Aveva appena prelevato all’ufficio postale di via Gaspare Palermo, nei pressi della stazione centrale, quando qualcuno l’ha bloccata per le braccia. La donna è stata avvolta dal panico, è caduta battendo la testa ed è svenuta. Anche in questo caso, a soccorrerla è stato il 118 che l’ha trasportata al Policlinico, dove è rimasta ricoverata una settimana. Ultima, in ordine di tempo, la rapina ai danni di un’anziana sorpresa da due uomini che impugnavano un trapano: il colpo è avvenuto dieci giorni fa nell’ascensore di uno stabile in via Empedocle Restivo. Palermo è sempre più violenta e le forze dell’ordine forniscono consigli e vademecum per cercare di non cadere in trappola. Ecco quelli dei carabinieri:
– evitare di camminare su strade isolate o, di sera, poco illuminate, e privilegiare i marciapiedi più affollati;
– cercare di evitare, nelle ore notturne, soprattutto se soli, di attraversare parchi e giardini;
– evitare di sostare, soprattutto di notte, in luoghi appartati, sia soli sia in compagnia;
– se si rincasa tardi, cercare, nei limiti del possibile, di farsi accompagnare da un conoscente, mai da sconosciuti, anche se si dimostrano particolarmente gentili e disponibili;
– non salire in ascensore da soli con estranei; essere cauti nell’offrire o nel richiedere passaggi in auto a sconosciuti, soprattutto se soli o di notte o in luoghi isolati;
– in caso di aggressione urlare il più possibile e difendersi cercando di colpire le parti più vulnerabili;
– ricordare che, prima di passare all’azione, l’aggressore osserva e seleziona le vittime, anche sulla base di alcuni particolari come i gioielli e l’abbigliamento eccessivamente elegante o vistoso;
– ricordare che spesso le aggressioni avvengono nei sottopassaggi, soprattutto in orari di scarsa circolazione pedonale, e nei luoghi limitrofi alle stazioni ferroviarie delle grandi città.
– camminare sul marciapiedi opposto rispetto al senso di marcia dei veicoli, così da poter controllare chi eventualmente si avvicina in auto o in moto, e mantenersi il più possibile lontano dal margine;
– se si è a piedi, all’incrocio, aspettando il verde del semaforo, sostare sul marciapiedi vicino al muro (se esiste) e non in prossimità del passaggio dei veicoli;
– tenere la borsa dal lato opposto a quello di scorrimento del traffico, ma lasciarla immediatamente nel caso in cui venga agganciata da uno scippatore;
– nei limiti del possibile, evitare di transitare su strade isolate o, di sera, poco illuminate;
– le statistiche hanno evidenziato che le borse portate a tracolla costituiscono un facile bersaglio per gli scippatori;
– per limitare i danni, sarebbe meglio tenere documenti e denaro in tasche separate dei vestiti e non portare dietro molto denaro ed oggetti di valore. Dopo aver prelevato molto denaro in banca, al bancomat o all’ufficio postale, dividere il denaro in più tasche. Ricordarsi, comunque, che per gli acquisti è sempre preferibile utilizzare i servizi bancari (bancomat e carta di credito);
– se all’esterno della banca o dell’ufficio postale ci sono persone sospette, non uscire da soli ma attendere che qualcun altro abbia finito ed uscire insieme;
– se c’è una persona in apparente difficoltà essere prudenti, in quanto potrebbe trattarsi di un espediente per rapinarci;
– se in bici, evitare di riporre borsa o zaino nel cestino davanti a voi;
– se in un posto affollato, o sui mezzi pubblici, mantenere la borsa, lo zaino o la valigetta in modo da poterla proteggere da eventuali borseggiatori;
– tenere presente che, se si è con un passeggino o con una carrozzina, c’è una ridotta capacità di reazione e quindi è maggiore la possibilità di essere una “preda” più facile per un eventuale scippatore o malintenzionato.
– Se ci si sente seguiti, dirigersi verso la caserma più vicina oppure, se nella zona è presente, avvicinarsi ad un agente della forza pubblica;
– fermare qualcuno manifestando i vostri timori oppure entrare nel primo negozio in cui siano presenti altre persone (bar, ristorante, etc.) e chiedere aiuto facendo chiamare un numero di emergenza; se in un luogo isolato, chiamare un numero di pronto intervento (il 112 o il 113) dal vostro cellulare;
– tenere presente che, anche senza un cellulare, il fatto di portare all’orecchio un qualsiasi oggetto di piccole dimensioni può essere scambiato da lontano per un telefonino e mettere in fuga un eventuale aggressore;
– rientrare a casa soltanto quando siete sicuri di non essere più seguiti (un soggetto malintenzionato, una volta a conoscenza del vostro indirizzo, potrebbe aspettare il momento più opportuno per passare all’attacco);
– farsi accompagnare da qualcuno nelle ore tarde, i luoghi più insidiosi per un agguato sono quelli chiusi o appartati, come i garage e gli androni dei portoni.
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