I rimborsi in Piemonte | Chiesto il processo per Cota

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16 Gennaio 2014, 14:39

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TORINO – Quaranta richieste di rinvio a giudizio, 33 del centrodestra – compresi il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e il presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo – e sette del centrosinistra. Questo il quadro relativo alle richieste della Procura di Torino per l’inchiesta sui cosiddetti rimborsi facili.

Le richieste di archiviazione presentate dai pm Enrica Gabetta, Giancarlo Avenati Bassi e Andrea Beconi sono 18, ma nel caso del capogruppo di Forza Italia Luca Pedrale si tratta di una richiesta di archiviazione parziale, solo per quanto riguarda le accuse in concorso e non come capogruppo. Il suo nome, quindi, compare anche fra quelli delle richieste di rinvio a giudizio. Richieste di archiviazione per l’ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, per i capigruppo di Sel, Monica Cerutti, M5S, Davide Bono, Eleonora Artesio (FdS) e Aldo Reschigna (Pd). Stesso provvedimento per i consiglieri Pd Antonino Boeti, Davide Gariglio, Stefano Lepri, Giuliana Manica, Angela Motta, Rocchino Muliere, Gianni Ronzani e Gianna Pentenero. Stralciata la posizione del consigliere Luigi Stara, della lista Uniti per Bresso poi confluito nel Pd, per il quale è stato chiesto un supplemento di indagine. Fabrizio Comba (FdI), Giampiero Leo (NcD) e Gian Luca Vignale (Progett’Azione) sono gli unici consiglieri regionali di centrodestra che si sono fatti interrogare dai magistrati dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini e per i quali è stata chiesta l’archiviazione.

In tutto le richieste di rinvio a giudizio sono 42. A quelle dei consiglieri regionali, Cota compreso, vanno infatti aggiunte le accuse nei confronti di Sara Lupi, figlia di Maurizio Lupi, e di Gabriele Moretti, ex consigliere comunale torinese dei Moderati. Avrebbero agito in concorso. Tocca ora al giudice Roberto Ruscello fissare, nel giro di una settimana, l’udienza preliminare per i consiglieri accusati.

(ansa)

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16 Gennaio 2014, 14:39

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