Pierino e il lupo, la favola |capolavoro in musica

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31 Dicembre 2015, 16:30

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CATANIA – La magia di “Pierino e il lupo”, sbarca a Catania e rapisce subito i cuori dei bambini. La favola musicale del compositore russo Sergej Prokofiev è andata in scena ieri sera a Catania a Scenario Pubblico. Uno spettacolo di danza curato da Elsinor, (centro di produzione teatrale e Versiliadanza), e ospite del centro internazionale di produzione danza siciliano che prosegue la sua stagione dedicata, fra le altre cose, all’accoglienza di artisti provenienti da tutto il mondo.

La favola danzante, composta nel 1936, è forse di quelle poco conosciute, eppure è riuscita subito a incuriosire e divertire  bambini e famiglie. Al centro una storia in cui s’intrecciano magia, musica e sogno. I protagonisti sono stati Pierino, il bambino intrepido, il suo amico uccellino, un gatto dalle zampe di velluto e un’anatra che non pensa a quel che fa. Scritta in forma di opera per l’infanzia dal compositore russo Prokofiev, nella cui partitura i diversi strumenti musicali rappresentano ciascuno un personaggio (il flauto evoca l’uccelllino, l’anatra è rappresentata dall’oboe, il gatto dal clarinetto, i cacciatori dai timpani, il nonno dal fagotto, Pierino dagli archi). A danzare Stefano Braschi-Arsen Khachatryan e la coreografa Angela Torriani Evangelisti. La co-regia è stata firmata da Lotte Lohrengel, Giuditta Mingucci, Angela Torriani Evangelisti.

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A introdurre la favola il “direttore d’orchestra” che sogna di realizzare uno “spettacolo perfetto”. Rivolgendosi ai bambini il danzatore ha tradotto dal russo le parole della musica d’inizio spettacolo: “Quando si racconta una storia, – ha spiegato – cala sempre la notte – e i sogni cominciano, paure e speranze si uniscono. C’è una bellissima vecchia storia, da raccontare. Una storia che parla della magia della musica e dell’immaginazione; se chiudete gli occhi, potete sentire gli strumenti che suonano. Pierino è un  bambino intrepido, l’uccellino è il suo amico, poi c’è un gatto dalle zampe di velluto e un’anatra che non pensa a quel che fa!”.

Un’interazione col pubblico che ha caratterizzato buona parte dello spettacolo. Una trasposizione, insomma, in cui coreografia, mimica e movimento si sono trasformati negli strumenti stessi usati in scena dall’attore e dalla danzatrice per far rivivere la storia fondendo insieme le caratteristiche e le unicità del teatro, della danza con un pizzico di stile cartoon per divertire i piccoli.

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31 Dicembre 2015, 16:30

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