03 Marzo 2015, 05:03
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CATANIA – La pioggia di multe che, nell’ultimo periodo, starebbe investendo i catanesi, in centro e in periferia, di giorno e di sera, non sarebbe dovuta a nessuna volontà dell’amministrazione di vessare la popolazione. Lo conferma a LivesiciliaCatania l’assessore alla Polizia municipale, Marco Consoli, che chiarisce alcuni dubbi in merito alla quantità di verbali ricevuti da molti catanesi, alcuni dei quali hanno scritto alla nostra redazione lamentando il fatto che le multe servirebbero a pagare gli straordinari ai Vigili urbani.
“Voglio sottolineare innanzitutto – incalza – che non siamo di fronte a nessun accanimento, se non contro chi non rispetta le regole. Per quanto riguarda le multe, le cose stanno così – spiega Consoli: parte degli introiti derivati dalle contravvenzioni – evidenzia – sono, per legge, destinati a progetti finalizzati a potenziare il lavoro della Polizia municipale; progetti che costituiscono vera e propria linfa vitale per noi. Senza questi – aggiunge – i Vigili avrebbero grandi difficoltà a organizzare i servizi, come ad esempio quelli notturni”.
Una possibilità data dal Codice della strada, dunque, che obbliga le amministrazioni a destinare parte di quanto ricavato dalle violazioni in “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale”.
Sono questi proventi, quindi, per la precisione una parte della metà del totale di quanto si è incassato, a permettere al Comando di predisporre alcune attività che, altrimenti, non potrebbe svolgere. Insomma, il cittadino, nel pagare il verbale, non starebbe consentendo alla Municipale di svolgere lavoro straordinario quanto piuttosto quello ordinario. I bonus per i singoli agenti sono previsti, in alcuni casi, e sono legati al raggiungimento degli obiettivi e non solamente dEl numero di verbali elevati.
“L’articolo 208 del Codice della strada – afferma il vice comandante dei vigili urbani, Sorbino – obbliga le amministrazioni a destinare parte del ricavato da multe in altro: manutenzioni, sicurezza, abbattimento barriere architettoniche e anche progetti per potenziare le attività del Corpo e incrementare i servizi di polizia”.
Oltre i turni notturni, i controlli annonari, quelli nei locali notturni, delle strade. Una serie di attività che sarebbe impossibile organizzare, soprattutto con i numeri di cui è dotata la Polizia municipale e un organico ridotto di oltre la metà rispetto a quello che servirebbe in una realtà come quella etnea. “Questi progetti li stiamo portando avanti da alcuni anni – continua Sorbino – e questo ci ha consentito di fare fronte alle nuove esigenze e di organizzare lavoro supplementare di controllo”. Una richiesta, tra l’altro, proveniente proprio dalla cittadinanza.
Gli “incentivi”, in ogni caso, per il momento sono sospesi. La delibera contenente la contabilizzazione dei proventi da violazione del codice della strada va infatti inserita nel bilancio di previsione (è stata proprio questa una delle voci che, in passato anche recente, ha provocato squilibri negli esercizi contabili del Comune di Catania) che, stando ai programmi dell’amministrazione, dovrebbe arrivare in Consiglio entro il mese di aprile. “La possibilità di utilizzare i proventi derivati dalle contravvenzioni – afferma Consoli – sono legati al bilancio previsionale. La delibera di Giunta, propedeutica, è sotto la lente di ingrandimento della Ragioneria generale – afferma Consoli – che in pochi giorni chiuderà l’esame e la comparazione dei dati”.
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03 Marzo 2015, 05:03