24 Luglio 2012, 11:24
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Sono stati confiscati dalla guardia di finanza di Palermo beni per oltre 11 milioni di euro. Tra i soggetti interessati un operatore cinematografico palermitano di 46 anni, Alfonso Neri, coinvolto in precedenza nell’operazione “Bloodsuckers”, un’attività di usura smantellata dalla guardia di finanza. Le indagini delle fiamme gialle avevano portato alla luce un complesso sistema che può riassumersi nella massima: “Nessun usuraio ha una sola vittima, nessuna vittima ha un solo usuraio”. Infatti le vittime per far fronte alle richieste degli aguzzini erano costretti a rivolgersi ad altri usurai, entrando così in un perverso meccanismo dal quale non si poteva più uscire. Nei confronti dello strozzino sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 930 mila euro, fra questi anche cinque immobili nel quartiere Politeama di Palermo, moto, auto, oggetti preziosi e disponibilità finanziarie.
La difesa di Alfonso Neri sottolinea, invece, che il provvedimento rientra nell’ambito dei un’inchiesta per usura e non per mafia. Il legale di Neri puntualizza inoltre che il valore dei beni, secondo quanto risulta da alcune perizie, è di gran lunga inferiore e che il primo provvedimento di sequestro risale a quattro anni fa, mentre la proposta avanzata per le misure di prevenzione sia personali che patrimoniali è del febbraio scorso.
Altro provvedimento di sequestro per un esponente della famiglia mafiosa del quartiere “Noce”, Luigi Caravello, già arrestato in passato per estorsione e associazione mafiosa, nuovamente finito in manette nel 2008 nell’operazione “Perseo”. A suo carico sono stati confiscati quattro lotti di terreno e tre appartamenti per un valore di 2milioni di euro circa.
Interessato da un altro provvedimento di sequestro un imprenditore di Borgetto, nel Palermitano, Francesco Romano, che assieme ad altri tre imprenditori era finito in manette per aver fatto da prestanome a un esponente mafioso che era riuscito a reinserirsi nella produzione e fornitura di calcestruzzi intestando beni e società a terze persone. Il valore del sequestro è di 3,5 milioni di euro. Il provvedimento ha riguardato un lotto di terreno ed un’impresa di calcestruzzi nella località di Marsala (Trapani).
Sempre a Marsala sono stati confiscati beni per un valore di 1,4 milioni di euro a carico di di Antonio Bonafede, “uomo d’onore” di 77 anni, già condannato nel 2000 per associazione mafiosa e poi coinvolto nel 2010 in un’altra operazione della polizia contro la rete dei presunti fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro. Infine definitivamente confiscati beni per un valore di 3 milioni di euro nei confronti di Franco Bonura, settantenne palermitano, sottocapo della famiglia mafiosa “Uditore” di Palermo, già coinvolto nel maxiprocesso a “Cosa Nostra” e nell’operazione “Gotha” e condannato a 20 anni di carcere.
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24 Luglio 2012, 11:24