15 Marzo 2016, 17:53
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CATANIA – “Sono amareggiato del comportamento dell’amministrazione che oltre a non saper fare nessun passo avanti per incentivare lo sport, continua a danneggiare le società agonistiche. È vergognoso come non si riesca mai ad avere un confronto”. A muovere queste forti accuse è Mario Di Fazio presidente della società sportiva Guinnes e portavoce di tutti quegli atleti ai quali da ieri verrebbe negato l’ingresso alla Piscina Comunale di Nesima a causa di un ritardo di quattro giorni nel pagamento del canone mensile d’affitto. “Su 40 società sportive in 12 sono morose – spiega Di Fazio – a causa della difficoltà nel sostenere la spesa, io pago ad esempio un affitto di quasi 5000 euro al mese, avevamo richiesto una proroga di dieci giorni, ma non abbiamo mai ricevuto un riscontro, ed anzi oggi veniamo trattati in questo modo da alcuni dipendenti comunali che ci negano l’accesso alla struttura”.
Stando alla denuncia pervenuta al nostro quotidiano le società morose riconoscono di essere in ritardo di quattro giorni, la mensilità infatti doveva essere versata entro il 10 marzo, ma la rabbia nasce di fronte alla mancata vigilanza dell’intera struttura che paradossalmente permette ogni giorno a chiunque di entrare in piscina. “C’è gente che entra la notte per fare il bagno, c’è chi ha rubato le cancellate di recinzione – prosegue Di Fazio – siamo in possesso di foto inconfutabili, paghiamo il canone per avere soltanto l’acqua in vasca e tutto il resto dei servizi è nullo, le porte vengono chiuse con lacci o con le sedie, questo è inammissibile”.
Quale riscontro dall’amministrazione? “I rappresentanti dell’amministrazione continuano a rifiutare qualunque proposta fatta dalle società e allo stesso tempo si dichiarano incapaci di risolvere le problematiche presenti a Nesima – conclude il portavoce Di Fazio – Se vogliono chiudere l’impianto parlino chiaro così lasceranno a casa più di 1500 atleti distribuiti su 40 società”.
Pronta la replica del direttore Paolo Italia sulla scottante questione morosità: “Il servizio sport già da tempo sta affrontando il grave fenomeno delle morosità da parte di diversi operatori sportivi. Al momento dell’assegnazione degli spazi acque per la stagione in corso, abbiamo sollecitato la regolarizzazione degli arretrati raccogliendo da parte di tutti gli operatori l’impegno al puntuale rispetto del regolamento. Questo impone per essere espliciti che ad esempio il mese di marzo venga saldato entro febbraio. Successivamente abbiamo riconosciuto il termine del 10 del mese successivo per il controllo del pagamento. Pertanto, qualora entro il giorno 10 del mese di riferimento i pagamenti dovuti non siano stati versati, l’Ufficio è tenuto a procedere con l’inibizione dell’ingresso in piscina agli operatori e ai loro iscritti.”
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15 Marzo 2016, 17:53