Pistolettate in via Brigata Aosta | Storia di una carneficina mancata

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03 Gennaio 2018, 17:40

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PALERMO – Poteva essere una carneficina. Il bilancio solo fortuitamente è stato di due feriti. I poliziotti della Squadra mobile stanno mettendo a punto i tasselli di una serata di follia per arrivare al volto o ai volti di chi ha impugnato la pistola. Nel palazzo di via Brigata Aosta si contano i bossoli rimasti per terra. Sono almeno una decina. Ecco perché non è escluso che siano state più persone a sparare. Le 19 di di ieri sera sono trascorse da una manciata di minuti.

Qualcuno arriva davanti al palazzone, nella zona di via dei cantieri, in gran parte occupato da abusivi. Spara alcuni colpi di pistola contro l’abitazione di Francesco Fragale, 29 anni che, così racconta “stavo mangiando in cucina con mia moglie e i miei figli”. Si rifugiano in camera da letto. Fragale chiama la madre: “Aiuto mi stanno sparando”. L’uomo che impugna la pistola sale per le scale. Raggiunge il secondo piano dove abita Teresa Caviglia, la madre di Fragale. Tenta di fare irruzione in casa. La donna oppone resistenza e si becca una pallottola, fortunatamente di striscio al braccio. La follia non si ferma. Al quarto piano abita Gaetano La Vecchia, che ha 24 anni, ed è cognato di Fragale. Parte un altri colpo che lo raggiunge nella zona dello scroto, ed evita di un soffio l’arteria femorale.

Fragale scappa. Il killer non raggiunge il suo obiettivo. Forse sarebbe opportuno parlare di killer al plurale. Fragale i i parenti abitano in due scale diverse, la A e la C. Si sta cercando di capire se possa avere avuto il tempo di spostarsi da una scala all’altra. Le indagini coordinate dalla Procura di Palermo non escludono la pista passionale. Ci potrebbe essere una storia di tradimenti dietro la sete di vendetta.

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Sono gli stessi investigatori, però, a battere altre ipotesi. La prima guarda al sottobosco dello spaccio di droga. Perché quei palazzoni sono il regno della marijuana e dell’hashish. Due ore dopo il fattaccio mentre i poliziotti della Scientifica dal cielo piove uno zaino pieno di droga. Qualcuno temeva una perquisizione. C’è però un’altra pista che solleva l’asticella dello spessore criminale dei protagonisti. Non è un caso che i poliziotti parlino di “contatti con la criminalità organizzata mafiosa”. Due anni fa Fragale, La Vecchia e altri parenti erano stati arrestati a Bologna per un tentativo di estorsione ai danni di un professionista. Hanno tentato il salto di qualità oppure dietro la follia di via Brigata Aosta c’è una storia di corna da regolare a pistolettate come urlano alcune persone presenti sul posto?

Gli investigatori, coordinati da capo della Mobile Rodolfo Ruperti, dovranno fare tutto da soli. Testimoni neanche a parlarne. I feriti dicono di non conoscere chi ha sparato, nonostante qualcuno abbia giurato vendetta urlando per strada.

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03 Gennaio 2018, 17:40

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