25 Ottobre 2013, 17:29
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PALERMO – Le pene vanno calcolate in continuazione con altre subite in precedenza. Conti alla mano arrivano degli sconti di pena per tre presunti estortori della famiglia mafiosa di Palermo-centro. Si tratta di Francesco Franconfonti, condannato a 4 anni in primo grado e a uno in appello; Tommaso Lo Presti che aveva avuto 8 anni e ne ha avuti due, e Giovan Battista Marino che aveva avuto 8 anni e ne ha avuti 6. In virtù della continuazione due di loro, Francofonti e Lo Presti, difesi dagli avvocati Raffaele Bonsignore, Angelo Barone e Tommaso De Lisi, sono stati subito scarcerati dopo un lungo periodo di detenzione.
Il processo ruotava attorno all’estorsione subita per dieci anni – dal 2000 al 2010 – dai costruttori Sanfratello. A denunciare erano state le vittime dopo avere appreso dai giornali che, nel covo dei boss Lo Piccolo, erano stati trovati dei pizzini in cui veniva fuori il nome della loro ditta tra quelli dei commercianti costretti a pagare.
In appello, nonostante la tesi sostenuta dai difensori degli imputati, tra i quali l’avvocato Tommaso De Lisi, le vittime sono state ritenute attendibili.
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25 Ottobre 2013, 17:29