12 Giugno 2013, 14:41
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PALERMO – Mafia, pizzo e botte a un commerciante “colpevole” di uno sgarbo. Sono pesanti le pene inflitte dal Tribunale a sei imputati. Il processo riguardava le presunte estorsioni al centro scommesse Snai di piazza Valdesi, a Mondello, e le percosse a Rocco Ferdico, dell’omonimo gruppo di negozi di detersivi.
L’elenco dei condannati dal collegio presieduto da Pasqua Seminara si apre con i capimafia di San Lorenzo, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, padre e figlio, condannati a 12 anni ciascuno di carcere. Nove anni per l’associazione mafiosa ha avuto Salvatore Di Maio. Alla pena vanno sommati tre anni e mezzo per lesioni. Nove anni e 4 mesi per Girolamo Di Maio, accusato di concorso esterno. Infine, 4 anni e’ la pena inflitta a Gabriele Davi’, 3 anni e mezzo a Rosolino Di Maio. Entrambi erano imputati per lesione aggravata dall’articolo 7.
Decisive per l’accusa, sostenuta in dibattimento dai pm Amelia Luise e Annamaria Piccozzi, sono state le intercettazioni. Da una di queste era emerso che Salvatore Di Maio avrebbe fatto parte del commando che nel 2005 picchiò a colpi di bastone Rocco Ferdico, imprenditore nel settore dei casalinghi. Ferdico pagò il torto di avere trattato male un altro componente della famiglia Di Maio, Benedetto, che all’epoca era alle sue dipendenze. E così lo dovevano «scannare come un cornuto», diceva Salvatore Di Maio. Ferdico, finito in ospedale con un trauma cranico, denunciò di essere stato picchiato ma disse di non avere riconosciuto i suoi aggressori.
Il Tribunale ha trasmesso alla Procura l’interrogatorio di Francesco Ginestra, titolare della Snai, che sentito come persona offesa, aveva negato di avere pagato il pizzo e di aver mai visto gli imputati. Ginestra ha così smentito i collaboratori Francesco Franzese e Antonino Nuccio che avevano parlato della “messa a posto” della Snai di Mondello.
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12 Giugno 2013, 14:41