02 Aprile 2009, 00:40
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Il turno di scorta inizia. Male. Con lo sportello dell’auto blindata che addirittura si stacca e per poco non trancia i piedi ad un agente. E’ successo un mese e mezzo fa, a Palermo, ed a riferirlo è il segretario provinciale del Siulp, Vittorio Costantini. A raccontare di relazioni di servizio e comunicazioni all’autorità giudiziaria stampate sul retro di volantini sindacali – perché manca la carta – è invece il rappresentante provinciale Uilps, Giacomo Benanti. Che dire poi di quell’unica volante (con più di 140 mila chilometri) a Partinico che dovrebbe assicurare il controllo del territorio in ben tredici comuni della provincia ad alta infiltrazione mafiosa su cui si sofferma Luciano Cirri del Silp? E dei pedinamenti fatti con mezzi propri, delle migliaia di ore di straordinario che dall’anno scorso ancora non sono state pagate e delle missioni fatte a spese degli agenti, di cui parla Gaetano Maranzano del Sap?
Dettagli, piccoli episodi, riferiti dai vertici dei sindacati, che aiutano però a tracciare un quadro delle condizioni in cui operano quotidianamente i poliziotti. Agenti che, nel particolare contesto siciliano, oltre a dover contrastare la microcriminalità, devono anche braccare latitanti e tentare di sgominare clan. Molta buona volontà, tanta professionalità, ma pochi i mezzi e gli uomini. Una situazione che con i tagli decisi dal Governo – dicono i sindacati – non potrà che peggiorare. Tant’è che due giorni fa, i poliziotti hanno organizzato una grande manifestazione a Roma. Ed i sindacati sono tutti d’accordo: non saranno né le ronde né i militari a risolvere i problemi.
“Alle scorte – spiega Maranzano (Sap) – sono assegnate 22 auto, di cui 12 funzionanti ed alcune con più di 200 mila chilometri. Così come ci sono oltre centomila ore di straordinario relative al 2008 che ancora non ci sono state pagate. I colleghi sono costretti ad anticipare le somme per le missioni. E’ molto difficile lavorare in queste condizioni. Per lunedì prossimo abbiamo organizzato un congresso sul tema delle prospettive per garantire la sicurezza dei cittadini…Né ronde, né militari, ma stanziamento di fondi, questa è la nostra posizione”.
“In campagna elettorale – afferma Cirri (Silp) – si è puntato molto sul tema della sicurezza, ma i risultati li stiamo vivendo sulla nostra pelle…e a nostra spese: oltre il 30 per cento del parco auto ha più di 140 mila chilometri. Siamo noi ad anticipare le somme per le missioni, a fare pedinamenti ed indagini con i nostri mezzi personali. Manca la carta, senza parlare dei tonner per stampanti e fax. E con questi nuovi tagli, nonostante il nostro spirito di sacrificio, com’è possibile portare avanti il controllo del territorio, indagini delicate, insomma garantire la sicurezza? Con le ronde? Se le immagina lei i pattugliamenti di volontari nei quartieri di Palermo? Comporterebbero solo un ulteriore intralcio alle volanti”.
“Dall’inizio dell’anno – aggiunge Costantini (Siulp) – sono bloccati gli accompagnamenti per gli extracomunitari perché i fondi per le missioni sono stati ridotti del 55 per cento. E l’assenza di queste somme vuol dire, soprattutto a Palermo, mettere con l’acqua alla gola lo Sco e la squadra Catturandi della Mobile, quelle per intenderci che compiono lunghe e delicatissime indagini…Prendere Provenzano o i Lo Piccolo ha un costo. Anche se il ministro dell’Interno Maroni ha smentito, basta guardare un’occhiata alla finanziaria per vedere che al comparto sicurezza sono stati sottratti più di tre milioni di euro”.
“Spesso non è possibile assicurare l’uscita di tutte le volanti – conclude Benanti (Uilps) – ed ora che si avvicina l’estate, con l’arrivo dei turisti è ancora più importante poter garantire il controllo del territorio. Almeno duecentomila ore di straordinario ancora da pagare, uomini che vanno in pensione e che non vengono sostituiti, mezzi che cadono a pezzi. E’ su questo che serve al più presto una risposta da parte delle istituzioni”.
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02 Aprile 2009, 00:40