11 Luglio 2018, 12:50
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CATANIA – Sei appartamenti confiscati alla mafia in possesso del Comune pronti per per ricavare ulteriori quaranta nuovi posti letto per i senza fissa dimora; un rinnovato rapporto di collaborazione con le associazioni di volontariato che operano in città per trovare percorsi condivisi di assistenza; un piano di azione da realizzare sulla scorta delle pregresse esperienze positive del <<presidio leggero>> che incentivi percorsi stabili di reinserimento sociale. Questi in sintesi i risultati dell’incontro operativo promosso dal sindaco Salvo Pogliese con i rappresentanti delle organizzazioni no profit che seguono i casi dei senza tetto, per scelta o per necessità, al quale hanno preso parte dirigenti e funzionari dei servizi sociali del Comune e l’assessore alle politiche sociali Giuseppe Lombardo.
“Ho apprezzato lo spirito collaborativo e propositivo che ha caratterizzato tutti gli interventi -ha spiegato il sindaco Salvo Pogliese-. Il tema dell’assistenza e del conforto da dare ai senza fissa dimora non può essere affrontato con gli occhi dell’ideologia e del pregiudizio, ma mettendo a sistema forze, esperienze e sensibilità per trovare soluzioni efficaci anche se sarà necessario un pò di tempo per uscire dalla logica emergenziale. Ho ringraziato -ha aggiunto il primo cittadino- i volontari per quello che hanno fatto e continuano a fare giornalmente, anche nel silenzio e nei ritardi della pubblica amministrazione. Il mio impegno è di non lasciarli soli, consapevole il loro lavoro è parte fondamentale di un sistema che vede, ora, l’istituzione pubblica farsi carico delle proprie responsabilità dopo che per troppi anni si è girata dall’altra parte nell’ascoltare e comprendere le ragioni dei disagi di chi vive in strada, dei residenti e dei commercianti che chiedono giustamente decoro e sicurezza”.
Il sindaco Pogliese ha anche reso noto della possibilità di utilizzare fondi comunitari e regionali per le esigenze delle fasce disagiate e ha dato mandato all’assessore Giuseppe Lombardo di monitorare le esigenze del territorio, di concerto con le associazioni di volontariato, dando priorità alla ricognizione del patrimonio immobiliare dei beni confiscati alla mafia per l’utilizzo immediato della Croce Rossa.
Intanto, sull’emergenza abitativa, interviene anche la segretario del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, Giusi Milazzo, che chiede un incontro urgente al sindaco Pogliese. “Che tra le prime iniziative del Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ci sia l’ordinanza anti clochards preoccupa e indigna. Catania è una città in cui quasi la metà della popolazione è a rischio povertà e tra gli indicatori di questa condizione uno dei più rilevanti è la mancanza di un luogo dove abitare in maniera dignitosa. Il Sunia da anni chiede alle istituzioni, Comune compreso, di affrontare il problema dell’abitare aumentando l’offerta di case sociali a costi sostenibili e predisponendo alloggi temporanei e dormitori per chi si trova in condizioni di gravissima necessità . Il disagio abitativo di cui si fa un gran parlare ma per affrontare il quale si agisce ancora troppo poco, è uno dei temi che più sollecitano i governi delle città contemporanee ; governi che se da un lato sono luoghi da cui si promana la spinta allo sviluppo, dall’altro sono sacche in cui si concentrano vecchie e nuove povertà, sia per le difficoltà occupazionali che per gli alti costi dell’abitare, per l’indebolimento delle relazioni e per gli importanti cambiamenti demografici. Sono argomenti che richiederebbero l’attuazione di quelle politiche urbane e sociali di cui la città ha bisogno che sono ben diverse da quelle che si delineano nell’ordinanza sindacale. Basterebbe ricordare i dati degli sfratti che fanno di Catania la città dove con più di 750 sfratti emessi si registra la percentuale di aumento maggiore che nel resto delle città italiane. Abbiamo già richiesto sin dal suo insediamento un incontro al Sindaco per potergli illustrare le nostre proposte, non avendolo potuto fare in campagna elettorale per i comprensibili impegni dell’allora candidato. Ribadiamo quindi la nostra richiesta sottolineando l’esigenza che sull’ordinanza ci sia da parte dell’Amministrazione un profondo ripensamento”.
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11 Luglio 2018, 12:50