Polemica Fava-Lombardo |sui ‘fondi riservati’

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24 Settembre 2012, 21:36

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PALERMO – “Raffaele Lombardo dica come ha speso mezzo milione di euro di fondi riservati, e dica il suo candidato Miccichè con quale faccia tosta intende adesso chiedere il voto ai siciliani”. Ha avuto inizio così una piccata battaglia a forza di comunicati stampa tra il candidato di Sel, Idv e Federazione della sinistra, Claudio Fava ed il presidente uscente Raffaele Lombardo. Al centro dell’accesa discussione l’utilizzo che il governo regionale uscente avrebbe fatto dei fondi iscritti a bilancio come “fondi riservati” della presidenza della Regione.

Un uso improprio secondo Fava, che non perde occasione anche per allargare il suo j’accuse anche ad un altro avversario elettorale, Rosario Crocetta. “Ce lo dicano anche Crocetta e gli altri dirigenti del Pd – ha continuato Fava – che hanno irresponsabilmente sostenuto il governo Lombardo. Alla follia dei 12 milioni l’anno offerti dall’Ars ai gruppi parlamentari si somma adesso la beffa di questi 500 mila euro che il presidente Lombardo ha speso in un solo anno senza alcun obbligo di rendicontazione”.

La replica di Lombardo non si è fatta attendere e di certo non è stata meno dura delle esternazioni del candidato delle sinistre. “Se qualcuno immaginava di trovare feste e festini – recita un comunicato dell’ufficio stampa della Presidenza – ha sbagliato indirizzo … Questa polemica è il più classico degli autogoal. Il capitolo delle ‘spese riservate’ della Presidenza della Regione siciliana è stato utilizzato per fornire aiuti concreti a soggetti particolarmente bisognosi, a persone svantaggiate e poste ai margini della società. Decine e decine di piccoli aiuti, forse centinaia, per dare una mano a chi ha bisogno sul serio. È vero che nel 2011la spesa è passata da una previsione iniziale di duecentomila a cinquecentomila euro, ma questo anche a causa di una crisi sistemica che ha colpito prima di tutto e più duramente tutti le fasce più deboli. In ogni caso, l’intero elenco dei beneficiari è pubblico, a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Non verrà diffuso a mezzo stampa da questa amministrazione per il semplice e incontestabile motivo che la divulgazione di quei provvedimenti, nella maggior parte dei casi, riguarda vicende personali tutelate dalla legge sulla privacy”.

La presidenza ha poi voluto poi smentire la mancanza di rendicontazione delle somme. “È assolutamente falsa – continua la nota – la circostanza che queste somme, non siano soggette a rendicontazione. Ogni provvedimento è regolarmente istruito sulla base di una specifica istanza ed erogato previo ordine di accreditamento regolarmente vistato e registrato dalla Ragioneria”.

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Alla replica, tuttavia, ha fatto seguito anche una controreplica da parte di Claudio Fava, che in un’ulteriore nota fa sapere di essere “davvero infinitamente grato alla Presidenza perché, nero su bianco, ha finalmente reso esplicita e chiarissima all’opinione pubblica la concezione del potere che ha animato la guida dell’amministrazione regionale da parte del governo uscente”. “Si tratta – prosegue la nota di Fava – della più clamorosa ammissione della concezione privatistica e clientelare del potere. Che si serve dell’elargizione discrezionale e dello sfruttamento dello stato di bisogno dei più diseredati. Quanto rivelato dalla Presidenza è, questo sì, un clamoroso autogol che illumina le pratiche di governo: da un lato la distribuzione di centinaia di elemosine (con un fondo aumentato di 300 mila euro) ai disperati della terra di Sicilia, dall’altro la concessione delle consulenze d’oro agli amici più abbienti”.

E a proposito delle spese un’ulteriore nota emessa dall’ufficio stampa di Claudio Fava, non dimentica di pungolare nuovamente i contendenti del centrosinistra Cracolici e Lupo, i quali “parlano di panini e bibite e invece non profferiscono parola per chiedere conto a Lombardo dei 500 mila euro di spese riservate”.

Stringata la nuova controreplica di Lombardo. “L’elenco degli interventi effettuati con il fondo delle spese riservate della Presidenza della Regione – comunica la presidenza – siciliana è un documento pubblico e chiunque può richiederne copia per la visione. Ogni singolo intervento, prima dell’effettiva erogazione del contributo, è sottoposto a scrupolosa attività di analisi, con il coinvolgimento, in taluni casi, delle autorità competenti e delle Forze dell’ordine”.

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24 Settembre 2012, 21:36

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