Policlinico, 40 in mobilità |Lazzara: “Direttive regionali”

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18 Dicembre 2013, 13:40

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CATANIA – Confusione. E’ questa la parola con cui i rappresentanti della Uila Rua, Nino Gatto e Raffaele Lanteri, descrivono la situazione dell’azienda ospedaliera Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. Al centro della matassa l’organizzazione del personale e in particolare di 300 lavoratori che non hanno ancora una collocazione precisa  da quando il Policlinico e il Vittorio Emanuele sono stati accorpati secondo le direttive del Governo regionale nel 2009.  A questo scenario di “caos” amministrativo e organizzativo il sindacato denuncia altre due questioni. La prima riguarda 40 professionalità che secondo la delibera di riorganizzazione aziendale firmata dal direttore facenti funzioni Antonio Lazzara sono in esubero e, quindi, sono entrati in mobilità. La seconda, è una vera spada di damocle che pende sulla testa per 4 chirurghi: per loro il nuovo anno si potrebbe aprire con la mancanza di un posto di lavoro, in quanto rischiano il mancato rinnovo del contratto di lavoro in scadenza alla fine del 2013. Il dirigente dell’azienda Policlinico Vittorio Emanuele precisa che “quanto disposto è stato espletato in applicazione di una circolare inviata dall’Assessorato regionale alla Sanità circa 20 giorni fa che – evidenzia – riguarda il piano di ricollocamento del personale in esubero”.

LA POSIZIONE DELLA UIL RUA – Una vicenda intricata che va percorsa step by step per poterne tessere le fila con chiarezza. La Uil Rua, sin dalla fase embrionale del piano di riorganizzazione della Sanità Siciliana pensato e attuato dal Governo regionale, si è opposta all’accorpamento (avvenuto nel 2009) delle due realtà sanitarie catanesi. “La fusione delle due aziende – dichiara Nino Gatto, segretario regionale della Uil Rua – ha creato non solo confusione, ma anche una mescolanza di missioni. Il Policlinico universitario ha un obiettivo ben preciso – spiega – che è quello della formazione dei medici e in maniera inscindibile lavora per fare didattica, ricerca e assistenza ovviamente, mentre – aggiunge Gatto – l’azienda Vittorio Emanuele aveva soltanto il compito di svolgere assistenza al servizio dei cittadini. Purtroppo questo accorpamento voluto dalla Regione ma soprattuto sponsorizzato dall’ex Rettore Recca  ha creato una confusione di gestione con disservizi pazzeschi”.

E non a caso Gatto utilizza l’aggettivo pazzesco per definire alcuni disservizi. Un esempio: la reperibilità di un medico endoscopista per tutta l’azienda, composta da 5 presidi medici, è garantita da un sola persona. E quindi, in teoria, potrebbe capitare che per un’emergenza endoscopica il medico possa essere chiamato al Policlinico e contemporaneamente al Vittorio Emanuele, strutture ubicate in due zone completamente diverse della città. Questo potrebbe causare ritardi e effetti negativi nella qualità del servizio di assistenza ai pazienti.

Criticità denunciate dall’organizzazione più volte e in diverse forme:. La Uil RUA, essendo una sigla universitaria, non ha più partecipato ai tavoli sindacali, in quanto dall’accorpamento sono ammessi solo i sindacati facenti capo al settore della Sanità. Una condizione cambiata con l’elezione del rettore Giacomo Pignataro che, anche se informalmente, ha riaperto un dialogo con il sindacato e si è attivato su più fronti,  con i vertici aziendali e con l’assessorato,  con l’obiettivo di ripristinare alcune discrepanze e risolvere alcune anomalie.

Nel piatto della bilancio bisogna aggiungere – secondo il sindacato –  la situazione di 300 lavoratori che aspettano una collocazione all’interno dell’organigramma aziendale. “In questo momento – spiega ancora Gatto – non avendo chiarezza sulla natura giuridica dell’azienda 300 lavoratori universitari sono stati passati a carico del bilancio del Policlinico Vittorio Emanuele, e adesso accade che la Regione non li vuole, l’Università non ce li ha più, e questi sono figli di un’azienda di cui non si ha certezza del proprio futuro”.

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Il mese di dicembre il clima, in netta contraddizione con le temperature meteo, diventa infuocato. Antonio Lazzara, direttore facente funzioni dell’azienda ospedaliera universitaria, firma una delibera (la numero 879 del 4 dicembre 2013) dove si evince un esubero di 40 unità, tutto questo in ottemperanza al decreto regionale varato dalla Regione Siciliana nel 2009.  Per Raffaele Lanteri, dirigente della Uil Rua questo piano è “un atto di macelleria sociale” varato senza la consultazione con i sindacati, “in piena violazione – evidenzia – a quanto prevede l’articolo 2 delle direttive assessoriali in materia”.

Lanteri, inoltre, è uno dei quattro chirurghi che non hanno notizie sul rinnovo dei contratti in scadenza il 31/12/2013 per 4 chirurghi. “Noi ci troviamo in servizio continuativo da oltre 11 anni – dichiara Lanteri a LiveSiciliaCatania – abbiamo per questo superato una serie di percorsi e di concorsi pubblici, non ultimo il maxi concorso bandito nel 2009 e poi espletato nel 2012, con il quale sono stati assunti tutti gli altri colleghi che hanno fatto lo stesso concorso, solo noi quattro siamo rimasti inspiegabilmente  fuori e non riusciamo a capirne la ragione. Aggiungo che l’azienda aveva già previsto – evidenzia il chirurgo – nel pieno rispetto della spending review la nostra immissione in servizio nella seconda metà del 2013. Noi rischiamo il 31/12/2013, data di scadenza del nostro contratto, di andare a casa”. In merito, poi, alla bozza di riorganizzazione aziendale che mette in mobilita 40 dirigenti medici, Lanteri nel lamentare la mancata consultazione con i sindacati, obbligatoria secondo la direttiva assessioriale,  par di “un atto di macelleria sociale”

LA REPLICA DEL POLICLINICO – VITTORIO EMANUELE – “Tutto è stato svolto secondo le direttive della Regione Siciliana”. Antonio Lazzara, direttore facente funzioni dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele, precisa che la “delibera del 4 dicembre scorso” a cui fa riferimento il sindacato è stata emanata in osservanza “di una circolare – precisa il dirigente – inviata dall’assessorato circa 20 giorni fa e che chiede l’applicazione del piano di ricollomento del personale in esubero, come per altro è stato già fatto in altre aziende già dal 2010, seguendo le direttive del regolamento varato nel 2009. Un piano questo – precisa Lazzara – che prevede una mobilità che si potrà concretizzare  nella sua procedura definitiva in un biennio. Inoltre – commenta Lazzara – si tratta di un fatto altamente positivo e qualificante”.  Il dirigente dell’azienda, inoltre, rassicura che non esiste nessun rischio per i medici in mobilità – come paventato dalla Uil Rua – di doversi trasferire fuori dall’azienda o addirittura fuori dalla confini regionali. In merito al futuro dei quattro chirurghi con contratto in scadenza, Lazzara chiarisce: “Siamo in attesa di disposizioni regionali o di normative sul precariato nell’ambito del settore sanitario che possano consentire a tutto il personale che ha problematiche simili di essere stabilizzato”. Il dirigente, inoltre, assicura “lo sforzo massimo per attivare tutte le procedure strategiche e tecniche per addivenire ad una soluzione”.

 

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18 Dicembre 2013, 13:40

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