Catania

Policlinico di Catania, un murales nell’imponente serbatoio d’acqua

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02 Luglio 2024, 12:30

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CATANIA – L’imponente serbatoio d’acqua a 40 metri di altezza che si erge simile a un fungo tra il viale Tirreno e la via Santa Sofia, di proprietà dell’Università, è stato totalmente ristrutturato dal Policlinico.

L’intervento di consolidamento e risanamento globale della vasca e della struttura portante ha richiesto diversi mesi di lavoro. Progettata intorno alla metà degli anni ’60, in cinquant’anni di vita la cisterna non era mai stata oggetto di un’operazione di restauro e messa in sicurezza.

L’infrastruttura è indispensabile per l’attività quotidiana del Policlinico e della Cittadella poiché assicura di fatto oltre 600mila litri d’acqua al presidio di via Santa Sofia e alle sedi universitarie ed è stata oggetto di un’opera di “maquillage” con un “murales” dello street artist Antonio Carmelo Barbagallo.

Per dipingere l’intera parete circolare Barbagallo ha impegnato oltre due mesi in condizioni di lavoro non agevoli, quasi sempre in piedi sul ponteggio allestito tutt’intorno, agganciato alle funi di sicurezza.

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Il tema dell’opera di arte urbana realizzata è un inno alla cura dell’ambiente. In particolare, il disegno rappresenta l’insieme di vari elementi naturali come fauna, flora, aria, fuoco, acqua e terra uniti simbolicamente insieme dall’abbraccio di una bambina e di un adulto con la natura.

Tra gli animali raffigurati ci sono un rospo e un tipo di granchietto d’acqua dolce locale che trovano il proprio habitat all’interno delle acque della vicina timpa di Leucatia, quasi a segnare un filo immaginario che unisce l’antica fonte d’acqua a quella della cisterna universitaria.

La realizzazione della fatica di street art non ha comportato alcun costo aggiuntivo rispetto a quello sostenuto per il completamento dei lavori edili.

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02 Luglio 2024, 12:30

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