Cronaca

Policlinico, il 90% degli interventi di ginecologia eseguiti in laparoscopia

di

26 Gennaio 2024, 10:26

2 min di lettura

PALERMOLe tecniche più avanzate di chirurgia laparoscopia per la cura di svariate patologie femminili. Presso l’unità operativa di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo il 90% degli interventi effettuati nell’ultimo trimestre sono stati eseguiti con tecniche endoscopiche, garantendo alle pazienti un ridotto rischio di complicanze, una migliore ripresa post-operatoria e una degenza di pochi giorni. 

Si utilizza una piccola telecamera

La chirurgia laparoscopica permette di effettuare la maggior parte degli interventi ginecologici mediante l’utilizzo di una piccola telecamera, inserita a livello ombelicale, e di strumenti miniaturizzati. Questo permette una migliore ripresa post-operatoria, ridotto rischio di sanguinamento e complicanze, e un minimo danno estetico rispetto alla chirurgia ‘tradizionale’ in cui, per accedere all’organo da trattare, bisogna effettuare un’incisione sull’addome, come per un taglio cesareo. 

Articoli Correlati

“Progetto mirato a elevare l’eccellenza”

L’equipe è coordinata dal professore Renato Venezia, direttore dell’unità operativa, di cui fa parte il professore Antonio Simone Laganà, specializzato nelle tecniche di chirurgia ginecologica mini-invasiva. Venezia commenta: “L’arrivo del professore Laganà nell’equipe da me diretta completa un progetto mirato a elevare l’eccellenza come standard di cura per tutte le pazienti della Sicilia orientale, confermando il Policlinico di Palermo come centro di riferimento pubblico per la ginecologia e ostetricia”.

Laganà spiega: “Le nostre pazienti, anche in caso di interventi di chirurgia maggiore come l’isterectomia, la miomectomia o l’eradicazione di endometriosi, possono iniziare ad alimentarsi la sera stessa dell’intervento, rimuovono il catetere vescicale quasi subito, non hanno drenaggi e già il giorno dopo possono iniziare a camminare. La maggiore parte di loro può essere dimessa già dopo 24-28 ore dall’intervento, con ripresa delle normali attività quotidiane e lavorative dopo circa un paio di giorni, e questo permette di evitare ricoveri prolungati e di abbattere le liste di attesa e la migrazione sanitaria verso altre Regioni”.

Pubblicato il

26 Gennaio 2024, 10:26

Condividi sui social