Policlinico, il reparto chiude | prima ancora di essere aperto

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09 Marzo 2012, 11:50

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Sta per chiudere, prima ancora di aprire, l’unico reparto di cardiochirurgia pubblico della Sicilia Occidentale. Si tratta dell’unità del Policlinico di Palermo, sottoposta al momento a lavori di ammodernamento costati ottocento milioni, ma che potrebbe non essere mai inaugurata.

Ne dà conto oggi il quotidiano “La Repubblica”, descrivendo nel dettaglio le caratteristiche di un reparto all’avanguardia: “Cinque stanze di degenza ipertecnologiche, sette ultramoderni posti letto di terapia intensiva e altri 17 di degenza, pavimenti e pareti tirati a lucido, un blocco operatorio all’avanguardia”.

La probabile chiusura del reparto è la conseguenza di un decreto del primo marzo dell’assessore alla Salute Massimo Russo, che prevede il trasferimento dell’attività didattica e assistenziale all’Ismett, dove verrà inaugurato il nuovo Istituto del Cuore. “E così, – scrive Repubblica – con un colpo di penna, viene cancellato l’ultimo presidio pubblico della Sicilia occidentale dove era possibile operarsi al cuore. Anche la cardiochirurgia del Civico, ad agosto, è stata accorpata all’Ismett, controllato per il 45 per cento dal centro medico dell’Università di Pittsburgh e per il 55 per cento dall’Arnas e Villa Sofia-Cervello”.

Così, rischiano di essere “bruciati” anche gli 800 mila euro spesi per rifare l’unità. “Non c’è stato alcuno spreco di denaro – assicura però il primario Giovanni Ruvolo – perché questo reparto può essere trasformato in qualsiasi altra unità”. Ma i sindacati insorgono: “Sarebbe di una gravità inaudita – dichiarano il segretario regionale della Cgil Funzione pubblica Michele Palazzotto e il segretario regionale della Cgil medici Renato Costa  – eliminare anche l’ultima cardiochirurgia pubblica in Sicilia occidentale. Facciamo appello al presidente della Regione Raffaele Lombardo – concludono – affinché scongiuri questo ulteriore tentativo di privatizzare la sanità pubblica”.

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La nota dell’Ismett
“In merito alle notizie pubblicate oggi da alcuni quotidiani locali, con l’obiettivo di fornire informazioni chiare e puntuali ai pazienti ed ai loro familiari, la Direzione di ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo sottolinea quanto segue:

I lavori di progettazione per la realizzazione dell’Istituto Cuore, il nuovo centro che sorgerà presso un’area all’interno dell’Ospedale Civico sono stati completati. Il progetto, per velocizzare i tempi, è stato realizzato da UPMC (University of Pittsburgh Medical Center), il partner di ISMETT, in collaborazione con lo Studio dell’architetto Monaco di Palermo. In questa fase, è stato presentato il progetto definitivo agli enti competenti per le autorizzazioni di legge. Successivamente potranno essere ottenuti i finanziamenti ed espletata la gara d’appalto per la realizzazione delle opere. Secondo le attuali previsioni, l’Istituto dovrebbe essere funzionante ed attivo entro il 2013. Al momento, le cardiochirurgie di ISMETT e Civico – grazie all’accordo di collaborazione siglato lo scorso anno – lavorano insieme presso l’Istituto Mediterraneo.

“In merito alla natura privatistica di ISMETT, si precisa che ISMETT fa parte a tutti gli effetti del Sistema Sanitario Regionale (SSR), al pari di qualsiasi altra struttura pubblica dell’Isola e non può essere in alcun modo assimilato ad una casa di cura privata. Il progetto è nato nel 1997 come progetto di sperimentazione gestionale (art. 9 bis DL 502/92), legge “varata” dall’allora Ministro della Salute Rosy Bindi che prevedeva la possibilità di “sperimentare” nuove forme di gestione in sanità per migliorare gli standard di cura e di assistenza erogati ai pazienti. L’Istituto nasce da una partnership fra la Regione Siciliana (attraverso le aziende ospedaliere palermitane Civico e Villa Sofia- Cervello) ed UPMC (University of Pittsburgh Medical Center). Il socio pubblico detiene la maggioranza (il 55%) delle quote di ISMETT. E’ da sottolineare che il partner privato di ISMETT è UPMC ovvero un ente for no profit , che ha l’obbligo di rinvestire gli eventuali “guadagni” in ricerca, acquisto di apparecchiature mediche, miglioramento dei percorsi assistenziali ect.

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09 Marzo 2012, 11:50

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