17 Dicembre 2012, 10:34
4 min di lettura
CATANIA – Le risorse di un territorio, il mondo giovanile, le opportunità di lavoro e di crescita, la crisi dei partiti, la partitocrazia e il riformismo sono i temi del Convegno svoltosi a Santa Maria di Licodia sabato 15 dicembre. Un momento culturale che ha coinvolto diverse personalità illustri. Il presidente della Fondazione Nuovo Mezzogiorno l’Onorevole Salvo Andò, l’Onorevole Vullo, il Consigliere provinciale Giuseppe Furnari, il consigliere comunale di Belpasso Salvo Licandri, oltre al giovane senatore accademico dell’Università Kore di Enna Stefano Saitta, il Presidente del Consiglio Comunale di Santa Maria di Licodia Gabriele Gurgone e il primo cittadino Salvatore Mastroianni. Un evento con l’obiettivo di evidenziare come la politica sia legata al concetto di territorio e alle sue risorse. Lo stesso sindaco di Santa Maria di Licodia spiega l’iniziativa “la politica può rinascere dal territorio è un modo per intendere meglio i problemi che ci riguardano, come comunità e come territorio, un’occasione che ci permette di capire la crisi non solo a livello nazionale ma anche a livello globale”.
Dopo i saluti del Presidente del Consiglio Comunale, è stato il turno del Consigliere comunale di Belpasso Salvo Licandri, che ha analizzato la situazione a livello regionale e provinciale “Io credo che il territorio vada amministrato dalle persone. Quando centri urbani di media dimensione come Belpasso, vivono la pressione sul piano provinciale e regionale dei partiti, poi si verificano gli scenari previsti trenta giorni prima delle elezioni. Ecco perché – prosegue Licandri – il risultato di Grillo o delle liste civiche alle elezioni; essi raccolgono l’entusiasmo della gente, vivono l’entusiasmo di un progetto che i partiti di oggi non possiedono”. Anche Stefano Saitta ribadisce la presenza di un calo di fiducia da parte dei cittadini nella politica “si è visto in queste ultime regionali, come i cittadini hanno risposto alla politica. È necessario che i cittadini possano usufruire nel territorio dei servizi più essenziali”.
Successivamente l’intervento di carattere tecnico dell’avv. Furnari, sull’importanza della riforma sugli enti locali in relazione alla funzione che svolgono le province sul piano territoriale “un tema attuale che coinvolge tutti noi. Partendo dal discorso della crisi della politica. La riforma degli enti locali è essenziale – aggiunge Furnari – perché dà senso alla rappresentanza territoriale. La difesa del territorio coincide con la difesa dell’autonomia”. Per il consigliere provinciale gli enti locali sono funzionali al territorio “è ora di smetterla di dire che l’abolizione delle province porti benefici alla politica – Furnari prosegue – ci vuole razionalizzazione nell’ambito dei costi della politica ma non bisogna dimenticare le esigenze di un territorio”. Al discorso di Furnari si è collegato l’onorevole Vullo che ha spiegato come “una provincia che fa un milione di abitanti deve necessariamente ripensare ai trasporti e alle infrastrutture – Vullo aggiunge – ciò significa, dare ampio respiro alla città e al suo territorio. La città di Catania è raggiunta quotidianamente da un numero elevato di automobilisti, circa diecimila, che affollano le strade e intasano la viabilità catanese – Vullo spiega – la soluzione di ovviare a questi disagi sta nel potenziare la rete metropolitana che può risolvere molti problemi legati alla viabilità”.
L’incontro si è concluso con l’intervento dell’onorevole Salvo Andò che ha ricordato l’interesse della Fondazione Nuovo Mezzogiorno verso il mondo giovanile “Abbiamo organizzato come Fondazione un corso di grande importanza. Ho registrato un’estrema capacità del mondo giovanile di fare analisi politica. Le proposte dei giovani partecipanti – spiega Andò – sono state valutate positivamente. I giovani non è vero che non cercano la politica, non è vero che non cercano una dimensione pubblica. I giovani sono dimenticati dal mondo politico”. Il Rettore del Kore di Enna ha continuato il suo intervento analizzando la situazione politica in Italia“con il passaggio dalla prima alla seconda repubblica, abbiamo assistito ad una crisi dei partiti. L’aspetto più vistoso della crisi della politica è questo: noi abbiamo ereditato la partitocrazia ma non abbiamo inventato i partiti. Una partitocrazia senza partiti. Il saccheggio delle responsabilità pubbliche che avviene da parte dei partiti organizzati”.
Salvo Andò ha continuato spiegando che “i vecchi partiti non avevano dominio sulle liste, i nuovi invece controllano le rappresentanze. Questo potrebbe portare successivamente alla fine di questo mondo politico”. Lo stesso presidente fornisce una soluzione al problema “un paese come il nostro che non riesce a fare delle riforme basiche è preoccupante: bisogna creare allora un blocco riformista oppure bisogna lasciare spazio ad un movimento di protesta che possa prevalere nella politica? Una vera sfida che riguarda riformismo e rivoluzione. – Andò aggiunge – assistiamo ad una protesta attuale che vuole sbugiardare l’attuale sistema politico. I nuovi partiti attuali sono partiti autoritari, alla luce di questo come si può recuperare il concetto di democrazia? Bisogna fare un’alleanza con gli uomini di buona volontà attenta alle esigenze della popolazione”.
Pubblicato il
17 Dicembre 2012, 10:34