Polizia, controlli a Librino |Armi e droga al Palazzo di Cemento

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16 Novembre 2013, 15:06

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CATANIA – Palazzo di Cemento ancora centrale operativa della criminalità che opera nel quartiere di Librino. Nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Questore Salvatore Longo, infatti, personale delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, insieme ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, ieri pomeriggio hanno eseguito un’operazione antidroga in due differenti piazze di spaccio del rione Librino. La prima è stata eseguita nella zona antistante l’edificio, notoriamente gestita dalla famiglia degli Arena. Era già noto agli operatori che le modalità di spaccio nella prima piazza consistevano nel posizionamento dei pusher, da parte dell’organizzazione, nello spiazzo antistante il condominio del viale San Teodoro 7, sul lato opposto del “Palazzo di cemento”  collegato con questo tramite un cavalcavia. Pertanto, le pattuglie hanno circondato anche il viale San Teodoro 7, dove lo spacciatore di turno, poi identificato per l’incensurato Roberto Scaffidi, classe 1984, è subito fuggito verso il retro dell’edificio dove però, è stato bloccato da alcune pattuglie e trovato in possesso 45 grammi di marijuana già steccata e pronta per la vendita.

Mentre Scaffidi veniva condotto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio per direttissima, gli stessi equipaggi  si sono spostati al “Palazzo di cemento”, dove, sotto a cumuli di immondizia depositati in un’abitazione ubicata al quarto piano, è stato rinvenuto un borsone contenente chilogrammi 8 di marijuana, sia in panetti che sfusa, mentre al terzo piano, sotto delle macerie, sono stati trovati tre fucili da caccia, provvisti del relativo munizionamento e con matricola abrasa. Nel corso della bonifica dell’isolato sono stati trovati inoltre due cavalli, per i quali sono in corso accertamenti per stabilirne la proprietà, alloggiati in una costruzione abusiva situata nell’area sottostante l’edificio di viale Moncada nr.4.

La seconda piazza di spaccio colpita è invece in viale Castagnola 3 dove, all’arrivo della polizia, un sacchetto di plastica, contenente circa 500 grammi di marijuana e ventiquattro involucri termosaldati contenenti cocaina, è stato lanciato da ignoto da una finestra del palazzo. Inoltre, nel momento in cui la Polizia ha fatto irruzione, una persona ha abbandonato settanta stecchette di marijuana pronta per la vendita, dileguandosi all’interno di uno dei tanti appartamenti presenti nel palazzo. Tuttavia, era già noto agli agenti quale fosse l’abitazione utilizzata per il confezionamento dello stupefacente, ovvero quella del pregiudicato per reati specifici Marcello Gangi, classe 1962.

 

 

 

 

 

 

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Il Gangi non era al momento presente e la perquisizione eseguita in casa ha consentito di rinvenire, sul tavolo della cucina, una bilancia meccanica, numerosissimi ritagli di carta stagnola di forma quadrata impilati e da utilizzare per steccare la marijuana, un involucro di carta stagnola contenente ramoscelli della stessa sostanza, due involucri di carta stagnola contenenti sempre marijuana per complessivi grammi 15. Il tutto confermava inoppugnabilmente che l’abitazione veniva utilizzata per il confezionamento della droga. Gangi Marcello, rintracciato qualche attimo dopo, è stato quindi dichiarato in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio e spaccio in concorso con la persona riuscita a dileguarsi poco prima. A tal proposito va evidenziato che i ritagli di stagnola rinvenuti in casa del Gangi erano di dimensioni eguali a quelli con cui erano state confezionate le 70 stecchette di marijuana che l’ignoto aveva abbandonato nell’androne ed inoltre la marijuana rinvenuta in casa del Gangi era di analoga qualità di quella abbandonata dall’ignoto complice. Su disposizione dell’A.G. Gangi è stato condotto presso il carcere di piazza Lanza.

 

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16 Novembre 2013, 15:06

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