28 Luglio 2015, 14:41
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PALERMO – Resta un mistero il decesso di Alberto Conforti, il poliziotto di trent’anni palermitano che ieri mattina è morto al Policlinico dopo essere arrivato al pronto soccorso con la febbre altissima. L’autopsia eseguita oggi dal dottore Emiliano Maresi ha intanto escluso l’ipotesi iniziale dei medici, che sospettavano una meningite fulminante. “Non sono stati riscontrati elementi che confermano questa ipotesi – spiega il professore Paolo Procaccianti, direttore dell’istituto di medicina legale del Policlinico – e riteniamo di poterla escludere con certezza. Sono stati prelevati i campioni di tessuto per effettuare gli esami istologici che potranno fornire importanti dati sulle cause del decesso, su cui è prematuro sbilanciarsi in questo momento”. Il sospetto è che ad uccidere Alberto sia stata una sepsi da meningococco: il batterio si sarebbe diffuso attraverso il sangue dando vita ad un’infezione fulminante, che non ha permesso lo sviluppo della meningite, ma ha provocato il decesso in tempi brevissimi.
L’esame autoptico effettuato oggi è un riscontro diagnostico chiesto dai medici stessi che hanno avuto in cura il poliziotto. Alberto Conforti era arrivato in ospedale dopo una notte trascorsa a casa con la febbre alta. Di mattina aveva lavorato, durante il suo turno di lavoro per il commissariato Oreto, non aveva accusato alcun malessere. Nessun sintomo, la sua vita scorreva normalmente. Di pomeriggio era andato al mare, aveva deciso di trascorrere qualche ora in un lido di Altavilla Milicia.
L’incubo è cominciato poco dopo, quando la sua temperatura corporea ha cominciato ad aumentare. Si sentiva stanco, ha detto ai suoi familiari di avvertire dei dolori. Il padre, preoccupato, ha trascorso la notte al suo fianco. Ha dormito insieme a lui sperando si trattasse soltanto di un’influenza. E invece in poche ore la famiglia di Alberto si è trovata di fronte alla tragedia: la speranza si era accesa dopo un iniziale miglioramento delle condizioni del ragazzo. Una prima terapia somministrata al trentenne sembrava infatti aver dato esito positivo, al punto da permettergli di alzarsi in piedi. Ma improvvisamente il giovane si è accasciato.
Ha perso i sensi ed ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato inutile. Adesso chi conosceva il giovane poliziotto chiede verità, vuole sapere cosa ha ucciso Alberto, agente di polizia dinamico, pieno di vita, con la passione per il calcio e tifoso del Palermo. E intanto, i sanitari e i colleghi che sono stati in contatto con lui negli ultimi giorni, dovranno seguire una profilassi specifica.
“La morte di Alberto, che era un ragazzo d’oro – dice Igor Gelarda, segretario provinciale della Consap di Palermo – ci lascia pieni di tristezza. Io lavoravo nel suo stesso ufficio e so bene l’entusiasmo per il lavoro che faceva. I pericoli che ogni giorno corrono i poliziotti impegnati su strada, in particolare quelli delle volanti e della stradale sono tantissimi: rischiano incidenti stradali, rischiano per i pericoli insiti nel nostro lavoro, rischiano di contrarre malattie. Eppure l’attenzione che la Polizia, come amministrazione, dà a questi uomini è assolutamente insufficiente non solo in termini economici ma anche in termini di gratificazioni professionali e di strumenti per poter permettere loro di fare il lavoro come si deve. Per quanto riguarda il problema delle malattie infettive – prosegue – si è riproposto con forza in questi ultimi due anni perché vettori involontari sono stati spesso gli immigrati con i quali poliziotti sono spessissimo impegnati. Ricordiamo i casi di infezione tubercolare latente tra i poliziotti (ricordo che proprio un dirigente della Consap che ha contratto l’infezione tubercolare latente è stato insignito del premio don Pino Puglisi a Palermo) e i numerosissimi casi di scabbia tra i miei colleghi proprio in questi ultimi due anni. Perché anche in questa drammatica vicenda degli sbarchi i poliziotti non sempre vengono dotati degli strumenti e dei presidi necessari per evitare di contrarre malattie infettive. Davvero un piccolo grande angelo in divisa ieri è andato in cielo”.
I funerali di Alberto si svolgeranno domani mattina. Alle 10 partirà un corteo dal commissariato Oreto-Stazione di via Roma che accompagnerà il feretro fino alla chiesa di San Domenico.
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28 Luglio 2015, 14:41