Polizzi Generosa, Picciuca scomparso nel 1992: l'appello delle figlie - Live Sicilia

Polizzi Generosa, Picciuca scomparso nel 1992: l’appello delle figlie

Un caso irrisolto e la richiesta di aiuto della famiglia nel palermitano
IL GIALLO
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Ennesimo aiuto dalle telecamere di “Chi l’ha visto ” di Rai3 per Elisabetta e Angela Picciuca, nonché dalla moglie e dalla mamma di Gandolfo Picciuca, scomparso dal Luglio 1992 a Polizzi Generosa, nel Palermitano, e da dove da allora non si hanno più notizie. Una famiglia distrutta, con due figlie, oggi all’età di 35 e 29 anni, che chiedono aiuto a chi possa dare qualche ulteriore notizia o piccolo indizio.

“Abbiamo poche informazioni”

“Mio padre quella mattina andò a Palermo da solo – dice la figlia Elisabetta – non si sa bene a fare cosa perché non lo disse nessuno, e tornò intorno alle 14. Poi nel pomeriggio apri il negozio insieme a mia madre e intorno alle 19 è andato a prendere me che ero a casa di mia nonna, per portarmi dall’altra nonna e, da quel momento in poi noi non abbiamo più saputo niente. Le uniche informazioni che abbiamo è che quella sera dei miei zii hanno visto la macchina posteggiata al bivio di Polizzi, aperta coi finestrini abbassati e le chiavi appese“-.

“Vogliamo sapere chi può aiutarci”

Anche la sorella più piccola, Angela non vuole dimenticare questa triste storia. -” Noi vogliamo ricordare e spingere chi sa sa dire qualcosa e aiutarci. Porto con me un vuoto, un vuoto che va avanti da 29 anni, quello che voglio è che, se qualcuno sa, oggi è arrivato il momento di parlare e di sapere” – Nella notte tra il 24 e 25 aprile, i suoi due negozi in contemporanea vengono bruciati è questo l’episodio che sconvolge la vita di Gandolfo e della sua famiglia e su cui non si è mai fatta luce fino in fondo, e da qui, si iniziano a fare mille ipotesi, tra cui qualche lotta di sgarro a qualcuno, così come quello di poter essere prigioniero di queste vicende ed essere rimasto vittima di un agguato mafioso, oppure essere stato proprio lui a provocare quegli incendi, quindi passare in poco tempo da vittima a presunto colpevole. Nessuna certezza ma soli ipotesi che ad oggi non trovano verità ma soltanto rabbia di non sapere niente di niente così come conferma la madre di Gandolfo, che anch’essa chiede notizie certe e sapere almeno se, sia vivo o morto”.

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