24 Febbraio 2023, 05:01
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Dei 22 milioni di euro pensati per i trasporti, quattro serviranno per l’acquisto di sette autobus a idrogeno lunghi 12 metri da mettere al servizio dell’Amts, l’Azienda metropolitana trasporti e sosta della città. Altrettanto denaro, sempre quattro milioni, servirà per costruire spazi per la ricarica dei mezzi pubblici elettrici all’interno dei parcheggi scambiatori e dell’autorimessa di Pantano d’Arci (in quest’ultimo caso, i milioni saranno sei).
Quattro milioni ulteriori serviranno per il potenzialmento delle linee Brt, il bus rapido che si muove su corsia riservata e che promette di essere il mezzo di trasporto pubblico più efficiente di Catania: una nuova linea dovrebbe partire da Nesima e arrivare in piazza Stesicoro, passando attraverso il viale Mario Rapisardi e via Androne (ripercorrendo, in pratica, parte del percorso della vecchia linea 21). Una ulteriore linea Brt dovrà collegare Librino, la zona del Cimitero e piazza Palestro, attraversando via Vittorio Emanuele e via Garibaldi. Il Brt 4, invece, servirà per aeroporto, porto, centro e stazione centrale.
I 23 progetti legati ai servizi sociali, per 73 milioni di euro, includono l’inserimento lavorativo per persone fragili o socialmente svantaggiate, ma anche una casa protetta per le donne vittime di violenza (3,3 milioni), centri educativi diurni per disabili (7,2 milioni), assistenza ad anziani con patologie come l’Alzheimer (cinque milioni) e, finalmente, unità di strada, dormitori e mense per le persone senza fissa dimora (otto milioni di euro in totale).
L’attenzione al lavoro si giustifica con un dato che, di per sé, basterebbe a raccontare molto della città: il tasso di disoccupazione del capoluogo etneo è del 26,6 per cento. Perfino più alto della già alta media della Sicilia, che è del 25,7 per cento. Se poi si guarda, anche solo in chiave regionale, alle donne il disastro è conclamato: il tasso di occupazione femminile è del 27 per cento. È, cioè, venti punti percentuali più basso del tasso di occupazione degli uomini (46,9 per cento).
Per i soggetti svantaggiati, dal Pon Metro Plus dovrebbero trovarsi le risorse per attivare tirocini e percorsi di accompagnamento al lavoro: si parla di inserimento di circa 750 persone, per sei mesi, con un compenso mensile di circa 800 euro. Un “hub” che servirà da “acceleratore delle imprese sociali” è poi previsto nei quartieri di Picanello e Angeli Custodi, definiti “aree bersaglio”.
Quasi 76 milioni di euro. Tanto, invece, andrà nel capitolo più dipendioso di questo programma di investimento comunitario. Dei sei progetti presentati, i più costosi riguardano interi quartieri: 32 milioni di euro su Picanello, 28 milioni per gli Angeli Custodi e San Cristoforo. E poi, via via meno importanti, 9,6 milioni per piazza Dante, la chiesa di San Nicolò l’Arena e le aree limitrofe; 4,7 milioni per il Castello Ursino; un milione per via Crociferi; 400mila euro per il Bastione degli infetti.
Per Picanello, si legge nel piano operativo, bisogna fare i conti con un “tessuto urbano fortemente frammentato e disomogeneo, intervallato da aree di degrado urbano e aree di edilizia residenziale di pregio”. I soldi serviranno per completare viale Alcide de Gasperi e finire il collegamento tra piazza Europa e Ognin attraverso via del Rotolo, “dopo un’attesa di 50 anni”, con 17 milioni di euro. In questo modo, si legge nel piano, si potrà “liberare” il lungomare dalle “funzioni di viabilità attuali e potere trasformare una importante sezione del waterfront cittadino in una zona dedicata alla fruizione pedonale, cicabile, ricreativa e del tempo libero”.
Una versione permanente del Lungomare Liberato, insomma, a cui si sommerà l’abbattimento del ponte di Ognina, di cui LiveSicilia ha già scritto: ci sono 15 milioni di euro e una “convenzione tra il Comune di Catania e l’università degli Studi al fine di redigere, congiuntamente, un documento preliminare di progettazione che è in corso di redazione”. E poi toccherà a un concorso di idee per affidare tutte le fasi successive, inclusa la direzione dei lavori.
Bisogna attraversare la città per arrivare all’altra area su cui il Comune vuole investire: 28 milioni di euro per il quartiere degli Angeli Custodi, nel primo municipio. Una zona in cui la dispersione scolastica nel 2021 ha toccato la vetta del 30 per cento e che, scrive Palazzo degli elefanti citando la relazione della Dia, rappresenta “un’area strategica per le organizzazioni criminali dei Cappello-Pillera-Puntina e dei Santapaola-Ercolano”.
Tra gli interventi per gli Angeli Custodi c’è la riqualificazione della piscina di via Zurria e anche dei gasometri dismessi di via Cristoforo Colombo, destinati a diventare un polo educativo. In piazza Santa Maria della Salette si dovrà sperimentare l’housing sociale, mentre la zona della Playa dovrà essere collegata con il centro cittadino attraverso il porto, con una pista ciclabile che costerà 5,2 milioni di euro.
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