13 Settembre 2014, 16:02
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CATANIA — Il torna indietro di via Petraro e la bretella di ritorno per via Del Bosco sono a norma con il Codice della Strada? È questa la domanda alla quale aspettavamo una riposta, dopo l’intervista pubblicata da LiveSicilia al direttore dei lavori del Nodo Gioeni, Rosario Mirone. Alla conferenza stampa convocata dall’amministrazione, invece, la risposta non c’è stata. Non c’era neanche il sindaco e neppure l’assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Bosco.
A fare gli onori di casa, il vicesindaco Marco Consoli, che ha fatto una cronistoria sul progetto e i costi del Nodo Gioeni, e Vincenzo Condorelli, consulente del sindaco per la viabilità. Al di là delle parole, l’amministrazione ha presentato due documenti. Il primo, su carta intestata del Comune di Catania, relativo a un “Adeguamento e messa in sicurezza del cavalcavia Tondo Gioeni” (Clicca qui) con protocollo n. 1843/11 firmato dall’allora assessore della giunta Stancanelli, Sebastiano Arcidiacono, oggi in maggioranza. Nel documento si riporta l’approvazione, da parte della Protezione Civile, della rimodulazione del Piano di Riferimento, in accoglimento della richiesta di finanziamento da parte del Comune di Catania di una perizia di variante per la somma di euro 4.621.588,22, per l’abbattimento del ponte. La nota continua specificando che gli importi erano inferiori a quanto previsto come indispensabile per l’adeguamento e la messa in sicurezza del cavalcavia in oggetto.
Si legge inoltre che “In mancanza di un finanziamento di 2,2 mln di euro non si potrà procedere (…) all’abbattimento del Cavalcavia del Tondo Gioeni e che (…) stando così le cose, l’amministrazione deve reperire ulteriori risorse (comunali, regionali, nazionali) pari a 2,2 mln di euro per il completamento dell’opera”. Insomma, senza i soldi necessari all’adeguamento, bisognava proseguire con l’abbattimento. L’assessore Arcidiacono completava la nota con una personale opinione sull’impossibilità di reperire i fondi in più e di “procedere – all’abbattimento – (…) revocando la delibera di G.M. del 10.08.11”. Tutto questo per “evitare di esporre l’Amministrazione al duplice rischio per la pubblica incolumità e alle possibili azioni legali dell’impresa”.
Il secondo documento è, invece, un ordine di servizio (il n. 44 con data 24.07.2014) redatto in carta semplice e firmato da Mirone, direttore dei lavori, relativo alla realizzazione del nodo di via Petraro-Passo Gravina. “A seguito di quanto disposto dal Rup, giusto ordine di servizio del 16.07.2014 – si legge – in ottemperanza a quanto deciso dalla giunta che (…) accoglieva le indicazioni del consulente del sindaco Vincenzo Condorelli, dopo aver preso atto della soluzione proposta dell’inserimento di una bretella (…) come da allegata planimetria (…) ordina all’impresa appaltatrice, Tosa Appalti srl, di realizzare i lavori necessari alla sistemazione del nodo (…) in base alla planimetria. I lavori si possono già avviare in considerazione dell’autorizzazione di modifica dei flussi viari rilasciata dall’UTU in data 18.07.2014”. Manca la firma della ditta in questo documento. E, forse, anche un numero di protocollo.
“Abbiamo dato la dimostrazione che è bene tenere sempre una condotta chiara e lineare – ha commentato il vicesindaco Marco Consoli. L’opposizione ci ha attaccato ed è quella che faceva parte della maggioranza ai tempi di Stancanelli. Anche loro avevano deciso, come Bianco, di procedere con l’abbattimento. Solo che non ebbero il coraggio di decidere. Coraggio che ha avuto Bianco anche in base alle possibilità finanziare dell’ente legate a uno stanziamento della Regione. Siamo consapevoli che questa decisione non è piaciuta a tanti, ma questo non significa che non sia quella giusta”.
Nessuna risposta, però, è stata data in merito del torna indietro di via Petraro e alle norme del Codice della Strada. “È stata operata questa scelta nel rispetto di un progetto che non abbiamo preparato noi ma che è stato predisposto da altri – prosegue Consoli. Altri che poi lo hanno contestato. Ritengo che lo stiano realizzando secondo le norme del Codice della Strada. È opportuna una verifica – continua Consoli – noi politici non siamo tuttologi. Credo che i nostri uffici, se non l’hanno già fatto ma credo di sì, procederanno a una verifica opportuna”.
A dirla tutta, una risposta c’è stata. Un invito, a noi giornalisti, a verificare personalmente se la distanza tra il torna indietro e la bretella di via Petraro segua le norme previste dal Codice della Strada oppure no.
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13 Settembre 2014, 16:02