13 Maggio 2024, 17:51
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ROMA – “Tutto ciò che sta emergendo riguardo al ponte sullo Stretto è descritto negli esposti integrativi che ho presentato alla Procura della Repubblica di Roma. Il fatto che un deputato della Repubblica debba rivolgersi alla procura per verificare la correttezza delle procedure e il rispetto della legge conferma che ci troviamo di fronte a un problema serio per il paese”. Così in una nota il deputato di AVS Angelo Bonelli.
“Alla luce delle ultime notizie e dei documenti in mio possesso, presenterò in settimana il terzo esposto, secondo integrativo. Invierò l’esposto anche alla Procura europea, poiché i fondi utilizzati, 2,3 miliardi di euro, provengono dal Fondo di Sviluppo e Coesione dell’Unione Europea. La società Stretto di Messina tiene segreti i contratti e gli atti aggiuntivi con i costruttori del ponte, ossia il consorzio Eurolink”.
“Il governo, in risposta a una mia interrogazione, ha dichiarato che il progetto non verrà inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, pertanto non verrà analizzato da nessun organismo tecnico dello Stato. Siamo così nelle mani della società privata, che si è vista riassegnare l’appalto fatto 19 anni fa senza gara”.
“Si tratta di un progetto interamente finanziato con soldi pubblici, e Salvini deve spiegare perché nel 2022 ha incontrato il presidente della We Build Salini e Lunardi prima di portare il decreto sul ponte in Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento. Salvini spieghi perché ha discusso con Lunardi, che con la Rocksoil ha interessi nella progettazione del ponte, e che con il decreto sul ponte ha visto confermare progettazioni e altro. Di fronte a questa situazione non starò fermo, mentre 14 miliardi di euro di soldi pubblici vengono gestiti come un fatto privato”, conclude.
“Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite e monitorate, comprese quelle del versante calabrese. I punti di contatto con il terreno dell’Opera di Attraversamento, sulla base degli studi geosismotettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive”. Lo afferma l’ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, replicando a chi sostiene che il pilone calabrese del Ponte sullo Stretto sarebbe sulla faglia attiva.
Ciucci interviene anche sul nuovo esposto presentato dal deputato di Avs Angelo Bonelli: “Come spiegato più volte – commenta con l’Ansa – la documentazione richiesta dall’onorevole Bonelli riguardante il rapporto negoziale tra la Stretto di Messina e il Contraente generale nonché l’atto aggiuntivo alla convenzione di concessione, sono in corso di definizione così come previsto dal DL 35/23, quindi al momento non sono disponibili in quanto non esistono”.
“Si ripete quanto già accaduto per la Relazione del progettista, chiesta quando ancora non era definita ma, immediatamente consegnata all’onorevole Bonelli nel momento in cui è stata approvata dal cda della Stretto di Messina”.
“L’iter approvativo del progetto – conclude Ciucci – prevede la valutazione del ministero dell’Ambiente, commissione di Via-Vas, e lo svolgimento della conferenza di servizi. L’esito di queste due procedure sarà esaminato dal Ministero delle Infrastrutture e sottoposto al Cipess”.
“Questa percorso è chiaramente delineato sempre dal Dl 35/23 e tiene conto del fatto che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici si era già espresso favorevolmente all’unanimità in una precedente fase progettuale. Infatti di norma il Consiglio si pronuncia sul progetto preliminare”.
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13 Maggio 2024, 17:51