Ponte sullo Stretto, l’Mpa: |”Andiamo al referendum”

di

05 Marzo 2013, 12:14

2 min di lettura

PALERMO – Nei giorni in cui si parla della penale che lo Stato deve pagare per la mancata realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, arriva una proposta in controtendenza del Movimento per l’autonomia. “Chiediamolo ai cittadini siciliani e calabresi se vogliono il ponte”, dice Rino Piscitello in occasione della conferenza stampa organizzata all’Assemblea regionale siciliana. Il coordinatore del Pds-Mpa lancia una proposta al nuovo governo nazionale, stigmatizzando la decisione del governo Monti, che di fatto ha bloccato a tempo indeterminato la costruzione dell’infrastruttura che collegherebbe la Sicilia alla Calabria.
“E’ stato un atto gravissimo quello del governo tecnico – prosegue Piscitello -, per cui chiediamo al nuovo esecutivo di fare un passo indietro. Bisogna ripristinare le decisioni assunte negli anni passati. Non è possibile che ogni governo cambia posizione e noi siamo costretti a pagare penali molto salate”. A proposito di penali si parla di cifre superiori al miliardo di euro che lo Stato dovrebbe versare: “Pagheremo fra i 500 milioni ed il miliardo e duecento milioni di penale – sottolinea il coordinatore del partito -, questi si aggiungono ai 300 milioni già spesi per i lavori. Se consideriamo che il ponte sarebbe costato alla Cosa pubblica circa un miliardo e mezzo ne viene fuori un quadro paradossale”.
Pesanti le parole pronunciate dal neo-senatore Antonio Scavone, eletto fra le fila del Pdl in quota Mpa. “La vicenda è vergognosa e indecente. Conferma una condizione di sottomissione cui il popolo siciliano si presta”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Pippo Reina: “Il ponte è una struttura decisiva in un quadro complessivo del sistema trasporti. Non costruirlo significa non far recuperare la Sicilia e tenerla indietro. Basti pensare che costerebbe meno di uno dei tre rami della metropolitana di Roma o dell’Expo di Milano, tanto per fare due esempi”. In realtà non solo il governo nazionale ha bocciato l’opera. La stessa Assemblea regionale siciliana infatti lo scorso 22 gennaio ha votato a maggioranza una mozione presentata da Fabrizio Ferrandelli, che chiedeva la revoca del progetto del ponte. “La scarsa attenzione è testimoniata dal voto dell’Assemblea – sottolinea Giovanni Di Mauro – nelle scorse settimane. Con i proclami di Crocetta rischiamo di essere abbandonati all’isolamento nello scacchiere mediterraneo”. A questo punto proprio il referendum sembra l’unica ancora che possa tener su il sogno del ponte.

Pubblicato il

05 Marzo 2013, 12:14

Condividi sui social