05 Febbraio 2013, 11:44
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CATANIA – “Un caro saluto all’ingegnere Mario Belluomo”, l’ingegnere italiano rapito il1 2 dicembre in Siria e rilasciato ieri. L’arcivescovo metropolita Salvatore Gristina ha aperto così il Pontificale in onore di San’Agata, Patrona di Catania. Il saluto lo ha rivolto prima dell’inizio della messa in Cattedrale celebrata dall’arcivescovo metropolita di Napoli, cardinale Crescenzo Sepe. “L’ho sentito telefonicamente questa mattina – ha detto mons. Gristina – e ha rivolto un saluto a tutti noi, ringraziando per la vicinanza e per la preghiera con cui abbiamo seguito la sua vicenda. Voglia il Signore – ha auspicato l’arcivescovo di Catania – convertire il cuore di quanti si dedicano a queste delittuose attività affinché tutti possano tornare liberi ed essere restituiti all’affetto della famiglia”.
In prima fila al Pontificale: sindaco stancanelli, governatore Rosario Crocetta, prefetto Cannizzo,commissario della Provincia Liotta e il Questore Longo.
S.E. Crescenzo Sepe nell’omelia: “tra S.Agata e la citta’ di Catania si e’ stabilito un indissolubile legame di sangue”.
Sepe: “Dobbiamo difenderci da mafia, camorra, illegalità e ingiustizie che sembrano dilagare sempre di più nelle nostre comunità”.
Sepe: “La carestia della speranza è la più inguaribile e più perfida”.
Sepe: “Ma siamo arrivati ad un punto di svolta, e’ giunto il momento di un serio esame di coscienza collettivo”
Sepe: “Difedere i giovani da criminalita’, “lavoro che puzza di carcere se non di sangue e di morte”.
Sepe: “Le tentazioni sono come vento e le minacce sono fiumi in piena. anche se imperversano, la casa e’ salda”
Sepe: “Il cammino e’ impegnativo ma non e’ impossibile”.
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05 Febbraio 2013, 11:44