Portati in Italia e privati d’identità, | sgominata banda a Catania

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11 Novembre 2008, 12:52

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Una organizzazione che riduceva in schiavitù lavoratori immigrati è stata sgominata dalla Digos di Catania, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Dda etnea. Alla guida del gruppo c’erano i titolari di una agenzia di trasporto e di intermediazione al lavoro, gestita da due cittadini rumeni. Le vittime erano connazionali, solitamente contadini, attratti con la pubblicazione su giornali locali di inserzioni che promettevano lavori regolari in Italia.

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L’organizzazione provvedeva, con propri autisti e mezzi, a condurre gli stranieri nel nostro Paese e a collocarli prevalentemente presso aziende agricole compiacenti di tutta la penisola. Per il servizio gli organizzatori del viaggio concordavano un corrispettivo a garanzia del quale chiedevano alle vittime la consegna della carta d’identità o del passaporto. Corrispettivo che, una volta in Italia, poteva aumentare a dismisura, fino a raddoppiare. Da quel momento, fanno sapere gli inquirenti, i lavoratori rumeni venivano sottoposti “ad una continua pressione psicologica al fine di recuperare” le somme, “privati dell’identità” e “costretti a svolgere irregolarmente l’attività a cui venivano destinati dai vertici dell’organizzazione con la complicità di datori di lavoro italiani, attratti dalla prospettiva di avere manodopera a basso costo”.
Le vittime – riferiscono ancora gli investigatori – erano esposte “a maltrattamenti e vessazioni ed alloggiate in immobili indecorosi. In alcuni casi venivano impiegati irregolarmente in lavori faticosi e pericolosi anche minorenni. Le precarie condizioni igieniche nelle quali erano costretti a vivere favorivano l’insorgere di gravi malattie dermatologiche, ormai quasi sconosciute nel nostro paese”. Arrestati il titolare italiano di un’azienda agricola ed un rumeno.

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11 Novembre 2008, 12:52

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