04 Febbraio 2013, 16:04
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CATANIA – L’anno scorso ha portato in processione a Sant’Agata un maxi cereo da 300 chili, l’anno precedente i chili erano oltre 240. Quest’anno il devoto catanese Liberto Eremita, però, non può trasportare un simile peso: a luglio, infatti, è stato coinvolto in un incidente stradale ed è stato in coma per una settimana. “Quando mi sono svegliato ho visto Sant’Agata – racconta lui stesso a Live Sicilia Catania – e sono convinto che è stata lei a farmi tornare a casa dai miei figli”.
Ecco perchè il signor Liberto sta già preparando un altro maxicereo per l’anno prossimo: “Sarà ancora più grosso, perchè così ringrazio Sant’Agata per quello che ha fatto per me”.
Liberto Eremita ha voluto incontrare LiveSicilia Catania per ribadire che il suo gesto, così come quello di molti altri devoti, non c’entra niente con la malavita: “La cera che ho portato io negli scorsi due anni non è mafia. Parlo anche per gli altri devoti: se portano questa cera, per loro c’è un significato. Per quest’anno non me la sono sentita perchè ho avuto problemi di salute. Grazie a Dio sono qua, mi sono svegliato dal coma dopo una settimana. Ringrazio Sant’Agata: mi sono svegliato e mi sono visto Sant’Agata davanti. Mi ha detto: “alzati e svegliati“. Dal Vittorio Emanuele mi hanno portato al Policlinico e lì anche i dottori della Rianimazione hanno visto una guarigione velocissima e sono stati anche sbalorditi. Una dottoressa mi aveva già dato per morto. Mia madre mi ha detto che si sentivano solo i battiti del cuore”.
Negli anni scorsi, il suo maxi cereo votivo sembrava quasi una candelora. Lo aveva progettato lui stesso, ingegnandosi per trovare un modo per trasportare un peso tanto grande in piena sicurezza, aggiungendo anche gli estintori. Alla domanda sulla pericolosità della cera, e sul rischio per i pedoni e per chi va in auto e moto, Liberto Eremita risponde: “Deve essere il sindaco a prevedere come pulire le strade. Forse lui non sa cosa vuol dire essere devoto. La nostra è una devozione che si esprime non solo con la cera ma anche con il sacco che si porta. Si possono chiudere le strade anche per una settimana, per pulirle bene. Io però – aggiunge – non avevo questo problema perchè nel mio cereo ho una sacca a parte per raccogliere la cera ed evitare che finisca nel marciapiede: quando pulivano le strade dalla cera, si vedeva che la mia era messa di lato”.
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04 Febbraio 2013, 16:04