06 Agosto 2018, 05:02
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CATANIA – Il suo e uno dei nomi più chiacchierati della Giunta. Se non altro perché meno di un anno fa era capogruppo di Enzo Bianco in Consiglio comunale e si era candidato alle ultime Regionali a sostegno di Fabrizio Micari salvo poi, nottetempo, cambiare i manifesti elettorali e passare dall’altra parte e candidarsi nella lista di Forza Italia. Alessandro Porto, una lunga esperienza in consiglio comunale e riferimento di una serie di esponenti politici in tutto il Catanese, all’epoca non fece mistero di aver cambiato perché “maltrattato” dagli ex alleati e di aver trovato ospitalità nel centrodestra, per far fruttare un gruzzolo mica male di voti. Candidato alle Nazionali con l’Udc, non centra l’elezione ma il suo partito – e lui in prima persona – lavorano a sostegno della candidatura di Salvo Pogliese che, una volta diventato primo cittadino, ha deciso, come da promessa, di assegnargli una poltrona da assessore.
Con deleghe all’Innovazione tecnologica, alle Periferie e alla Protezione civile, Porto ha, come i colleghi, iniziato a lavorare da circa un mese ma ha già molto da raccontare. Non prima di aver commentato le sue tante vite politiche, che ne fanno una sorta di Ibrahimovic della politica etnea, date le numerose “casacche” indossate.
Assessore Porto, lei ha fatto parte della maggioranza che sosteneva Raffaele Stancanelli, è stato appassionato capogruppo di Enzo Bianco e, oggi, è esponente della Giunta Pogliese…
Innanzitutto mi lasci dire che i colori del partito che rappresento sono i colori della mia città, per la quale ho sempre lavorato. Con Stancanelli sono stato presidente della Commissione urbanistica perché lo hanno voluto i miei colleghi che mi hanno eletto e non nominato. Poi ho svolto il ruolo di capogruppo con il sindaco Bianco, in rappresentanza sempre del mio partito, l’Udc, che all’epoca era nella coalizione di centrosinistra. Ho svolto il mio ruolo con grande dignità e rispetto e ho fatto quello che fa un capogruppo: l’ho coordinato.
Che differenza tra i primi cittadini con cui ha collaborato?
Sulla differenza tra Bianco e Pogliese…beh, innanzitutto stiamo parlando di due persone espressione di generazioni diverse. Enzo Bianco è un uomo di grande esperienza, un uomo che ama poco la politica, che ama avere rappresentanza politica, per cui io non sono mai stato un uomo di Bianco perché lui non ha uomini. Non ha mai pensato di avere una rappresentanza politica. È sicuramente una persona che ha fatto tanto per la città, ma ha anche sbagliato tanto e ne ha pagato le conseguenze, dal momento che i cittadini non lo hanno premiato, non lo hanno riconfermato. Salvo Pogliese è un giovane che ho avuto modo di conoscere alle Regionali e al quale sono molto grato. Sia perché mi ha ospitato alle elezioni per Palazzo dei Normanni, nella lista di Forza Italia, e credo di aver ricambiato con le oltre seimila preferenze. Sia perché ha mantenuto la parola: io ho fatto la lista dell’Udc, una lista di partito, a sostegno della sua candidatura. Comunque i ruoli sono diversi: da consigliere comunale non conosci come il sindaco si comporta con la sua squadra, con i suoi collaboratori. Non ho fatto parte della Giunta: mi occupavo della gestione del mio gruppo, non avevo altre funzioni né ruoli di partito.
Com’è andato il primo mese da assessore?
Ritengo questa esperienza si un mese straordinaria. Grande partecipazione e grande condivisione, tra i colleghi c’è grande solidarietà. Non abbiamo neanche il problema della differenza delle deleghe: lavoriamo insieme. Un modo di lavorare che ci ha trasmesso il sindaco e che stiamo, sto applicando sempre. Lunedì mattina, ad esempio, ho incontrato tutti i presidenti di quartiere, che ancora devono insediarsi. Anche con loro vogliamo portare avanti un discorso di collaborazione, al di là delle appartenenze. Nell’esclusivo interesse della città. E con i presidenti delle partecipate lavoreremo così, anche con un cronoprogramma condiviso.
Cosa ci può dire sulla delega alle Periferie?
Porteremo in Consiglio la delibera sul Decentramento, oltre quella sul Regolamento del consiglio comunale. I presidenti e i consigli di quartiere devono essere messi in condizioni di dare risposte concrete ai cittadini. Immaginiamo le municipalità come luoghi di interazione con il cittadino.
E per quanto riguarda la Protezione civile?
Grazie a un passaggio che abbiamo fatto a Roma, un incontro con l’Anci, Catania potrà usufruire di 400 mila euro per l’acquisto di mezzi e strumentazioni per la protezione civile, per eventuali calamità o situazioni di emergenza. Stimo cercando anche di acquistare altri mezzi che ci permettano di gestire le eventuali emergenze in autonomia.
E per l’Innovazione tecnologica?
Stamo lavorand per partecipare al bando energia e illuminare una parte della città. stamo lavorando insieme al collega parisi e arcidiaono per illuminare, da una parte zone sguarnite della città, ma anche gli impianti sportivi. Ruguardo i corpi illuminanti in città, da una settimana circa la Gemmo, sta sostituendo grazie agli uffici che hanno sollecitato, i corpi mettendone più potenti. Questo significa maggiore sicurezza e meno sprechi. Da subito dobbiamo lavorare a un’illuminazione intelligente a Catania, inserendo all’interno dei pali delle videocamere.
Questione dissesto. Pensa che i consiglieri della passata amministrazione abbiano qualche responsabilità?
Se dovessero esserci responsabilità sono da parte di chi ha commesso incongruenze su quanto dichiarato alla corte dei conti. Gli uffici di competenza – si parla di trasmissione degli atti alla Procura – accerteranno di chi possa essere la responsabilità. Noi, come Consiglio comunale, abbiamo votato documenti dopo la dichiarazione del Ragioniere generale e del direttore della Ragioneria, che l’atto era corredato da parere tecnico e contabile. Inoltre, noi consiglieri ci siamo sempre avvalsi del parere, che abbiamo voluto fortemente, dei Revisori dei conti, e abbiamo sempre guardato l’interesse della città. E abbiamo votato, con il supporto dei pareri di Ragioneria e collegio dei revisori, per la città.
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06 Agosto 2018, 05:02