Posti letto negli ospedali |La Regione chiede l’ok a Roma

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17 Maggio 2014, 17:39

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PALERMO – Il nuovo piano della rete ospedaliera siciliana fa un passo avanti. E dovrebbe avviarsi finalmente verso il traguardo, dopo un percorso travagliato e con qualche passo falso. Nei giorni scorsi l’assessorato regionale alla Salute ha inviato al ministero il documento per la validazione. Si attende a breve la risposta da Roma, aspettando il regolamento attuativo del decreto Balduzzi che ha fissato nuovi paletti sui posti letto. Poi il piano dovrebbe essere finalmente approvato dalla giunta e consegnato alla commissione Sanità dell’Ars. Insomma, la nuova fisionomia del sistema ospedaliero siciliano potrebbe prendere corpo prima dell’estate.

Ma restano ancora le distanze tra la Regione e la Sanità privata. Le case di cura, infatti, mantengono un atteggiamento critico verso il nuovo piano, che a loro dire penalizzerebbe eccessivamente i privati favorendo invece il pubblico. Un’interpretazione che l’assessore Lucia Borsellino respinge, invitando tutti a un atteggiamento “collaborativo”. Intanto, subito dopo le Europee, le ragioni dell’Aiop, l’associazione delle case di cura private, saranno ascoltate dalla sesta commissione di Palazzo dei Normanni, presieduta dal Pd Pippo Digiacomo.

Il nuovo piano regionale, le cui linee generali sono state già illustrate ad aprile da Livesicilia, “definisce gli assetti di tutte le aziende comprese quelle policliniche”, spiega l’assessore Borsellino. “Abbiamo già avuto una serie di incontri con gli organismi sindacali, il prossimo sarà con i sindaci – dice l’assessore a Livesicilia -. Il documento è stato inviato per la validazione al ministero in attesa del regolamento attuativo del decreto Balduzzi. Questi mesi sono serviti per girare i territori che registravano particolari disagi”.

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Sembra però che il principale oggetto del contendere che aveva provocato nei mesi scorsi un corto circuito nei rapporti tra la Regione e l’associazione di categoria delle cliniche private, l’Aiop guidata da Barbara Cittadini, rimanga. In particolare, l’Aiop contesta il dato di partenza su cui calcolare i posti letto. Secondo l’Aiop, infatti, nella stesura del “Programma operativo 2013/15”, si confermerebbe che i posti letto sui cui operare le rimodulazioni sarebbero non quelli “effettivamente attivati” ma quelli programmati nel 2010, in base ad uno standard maggiore, e mai attivati nel pubblico. Questo permetterebbe alla Regione, secondo le critiche mosse dai privati, di “attivare” nuovi posti letto per acuti nel pubblico per poi operare una “fittizia” riduzione dei posti letto del pubblico ed una “effettiva” riduzione dei quelli del privato.

Una lettura che l’assessore Borsellino non condivide: “La fonte prevista per legge è quella dei posti letto effettivamente attivati. E per il pubblico c’è in effetti un disallineamento tra programmati e attivati che non si registra nel privato. Ma la visione deve essere complessiva. Anche nel pubblico stiamo facendo dei ridimensionamenti e per questo abbiamo invitato l’Aiop a vedere l’assetto in termini complessivi”. Insomma, dai tagli dei posti letto per acuti non si scappa, ribadisce l’assessore. Che però insiste nel voler tenere aperto il confronto: “Noi dobbiamo guardare a quello che serve, non a quello che c’è. Il nostro invito all’Aiop è a essere collaborativi. Il senso del ragionamento è rendere i due comparti, pubblico e privato, complementari. In effetti c’è una resistenza per quanto riguarda i posti letto per acuti che però potrebbero essere riequilibrati con posti di lungodegenza e riabilitazione su cui ci sono carenze”.

Barbara Cittadini per il momento evita commenti ufficiali. Ma le perplessità dell’Aiop restano tutte. E sostanzialmente non si registrano passi avanti rispetto alla rottura già emersa nel novembre dell’anno scorso (i numeri del contendere sono illustrati qui) . L’Aiop ha chiesto un’audizione in commissione Sanità dell’Ars. “Procederemo subito dopo le Europee a sentire i rappresentanti delle cliniche private – conferma il presidente Pippo Digiacomo -. Di certo, però, c’è la necessità di accelerare i tempi e arrivare a breve all’approvazione del nuovo piano”.

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17 Maggio 2014, 17:39

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