Postiglione: “Dimissioni Montante? | Sono sue valutazioni”

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11 Febbraio 2015, 12:06

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PALERMO – “Montante si dovrebbe dimettere? Non lo so, dipende da una sua sensibile valutazione”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Umberto Postiglione a Palermo, Umberto Postiglione, al suo arrivo a Palazzo dei Normanni, prima dell’audizione in commissione regionale Antimafia, a proposito delle presunte indagini sul presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, che è anche delegato di viale dell’Astronomia per la legalità e componente della stessa Agenzia.

Rispondendo ai cronisti dopo l’incontro che ha avuto con la commissione regionale Antimafia, il prefetto Postiglione ha sottolineato che la nomina del consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati e sequestrati alle mafie, di cui fa parte Antonello Montante, “spetta al presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministero dell’Interno”. “Non ho la possibilità né di chiedere né di proporre – ha aggiunto Postiglione – ma solo di esprimere solidarietà a Montante, che ho conosciuto come persona che si batte per la legalità. Sta vivendo momenti difficili per le dichiarazioni di alcuni pentiti, nessuno è colpevole finché non viene condannato e nessuno è tenuto a dimettersi se viene accusato da qualcun altro”. “In Sicilia – ha proseguito Postiglione – possono essere messe in atto architetture diffamatorie, magari c’è qualcuno che nell’ombra ha bisogno di vendicarsi e potrebbe cercare forme di ritorsione. Quando ero prefetto ad Agrigento mi dicevano spesso di non dimenticare che ero nella terra di Pirandello e io rispondevo che in confronto a loro Pirandello era un dilettante. Se poi invece la storia fosse diversa rimarrei sorpreso e addolorato, ma credo che Montante abbia i modi per dimostrare la sua estraneità”.

Fava chiede un passo indietro

“Un passo indietro per tutelare se stesso e per garantire la necessaria limpidezza con cui deve agire l’Agenzia per i beni confiscati alle mafie”. E’ la richiesta che Claudio Fava, vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, rivolge al presidente di Confindustria Sicilia.

Interrogazione di Sel 

“La strada dell’antimafia è lastricata di conflitti d’interessi”. Con questa battuta il deputato siciliano di Sinistra Ecologia Libertà Erasmo Palazzotto commenta la notizia dell’inchiesta di mafia che coinvolge il numero uno di Confindustria Sicilia Antonello Montante.

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“Non è mia abitudine commentare inchieste appena aperte che allo stato attuale non dimostrano nulla – continua Palazzotto – ma credo che la politica abbia il dovere di esprimersi su un sistema di potere che ha fatto dell’antimafia il grimaldello per costruire imperi economici e grandi rendite di posizione. E’ assordante il silenzio di tutti i partiti su questa vicenda come sui conflitti di interessi che coinvolgono in prima persona i vertici di Confindustria Sicilia a partire dalla recente nomina di Antonello Montante nel CdA dell’Agenzia Nazionale per i beni Confiscati – prosegue il deputato di Sel – Montante infatti risulta essere tra i principali soci di una associazione che ha tra i suoi principali scopi quello della gestione dei beni confiscati alla Mafia. Riteniamo pertanto che, alla luce di un conflitto d’interessi manifesto, Montante debba dimettersi dal suo incarico nel CdA dell’Agenzia a prescindere dall’indagine che lo coinvolge e che invece di chiudersi in un fortino la politica siciliana debba al più presto aprire una discussione pubblica su cosa sia diventata oggi l’antimafia in Sicilia”. Sel oggi ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda per chiedere al governo chiarimenti sulla nomina di Montante.

La solidarietà degli industriali

I vertici di Confindustria Sicilia, Ance Sicilia, Piccola Industria e Giovani industriali dell’Isola, riunitisi ieri a Palermo, si schierano, compatti, al fianco del presidente Antonello Montante, dopo la pubblicazione di articoli giornalistici che lo riguardano. “Il paradosso di tutta questa vicenda – dicono gli imprenditori – è che nessuno sa di cosa stiamo parlando. Quella riportata dai giornali non è una vicenda giudiziaria ed è per questo che ribadiamo la piena fiducia nell’operato del nostro presidente”. “Nessuno pensi – aggiungono – di bloccare la squadra aggredendo l’attaccante. Perché al suo fianco c’è un intero sistema, fatto di imprese sane e di imprenditori onesti, che si muove in un’unica direzione. Un gruppo affiatato che condivide tutto, ansie e strategie, da quando, nel 2005, partendo proprio da Caltanissetta, ci si è resi conto dell’importanza e della convenienza, economica e sociale, di realizzare una seria azione di contrasto di ogni pratica illecita. Una rigenerazione frutto di un vero e proprio braccio di ferro, di un accidentato percorso di guerra, irto di trappole e intimidazioni mafiose, come lo hanno definito alti magistrati, che ha portato all’espulsione di alcuni potentissimi colleghi, imprenditori che avevano rivestito ruoli apicali negli organi associativi regionali, non sulla base di semplici sospetti o racconti non riscontrati ma in seguito a provvedimenti giudiziari concreti. Una cosa è certa, sul modello di legalità in cui ciascuno di noi ha messo la faccia, anche nelle aule dei tribunali, non siamo disposti a trattare. L’azione portata avanti in questi anni da Montante con tutti noi è un patrimonio che non può essere disperso. Confindustria continuerà a lavorare, così come ha sempre fatto, al fianco della magistratura e delle forze dell’ordine, perché riteniamo sia l’unica strada percorribile”.

La nota è firmata da: Ivanhoe Lo Bello (vicepresidente nazionale di Confindustria); Rosario Amarù (vicepresidente nazionale Piccola Industria); Giuseppe Catanzaro (vicepresidente vicario di Confindustria Sicilia); Nino Salerno (vicepresidente di Confindustria Sicilia); Domenico Bonaccorsi (presidente Confindustria Catania); Giorgio Cappello (presidente Comitato Regionale P.I.); Silvio Ontario (presidente Comitato Regionale G.I.); Salvo Ferlito (presidente Ance Sicilia); Ornella Laneri (presidente Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo); I presidenti delle territoriali: Marco Venturi (Confindustria Centro Sicilia); Alfredo Schipani (Confindustria Messina); Alessandro Albanese (Confindustria Palermo); Enzo Taverniti (Confindustria Ragusa); Ivo Blandina (Confindustria Siracusa); Gregory Bongiorno (Confindustria Trapani); Gianluca Gemelli (componente consiglio direttivo di Confindustria Sicilia); Salvatore Navarra (componente consiglio direttivo di Confindustria Sicilia); Giuseppe Todaro (componente consiglio direttivo di Confindustria Sicilia); Carmelo Turco (componente consiglio direttivo di Confindustria Sicilia).

 

 

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11 Febbraio 2015, 12:06

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