19 Agosto 2018, 05:09
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CATANIA – Questo al fianco di Salvo Pogliese non rappresenta il suo esordio nella politica non sportiva. La sua “prima volta” a Palazzo degli Elefanti è stata infatti al fianco del sindaco Raffaele Stancanelli. Le cose, però, adesso stanno diversamente, come spiega lo stesso assessore comunale allo sport, Sergio Parisi. “Cinque anni fa arrivai a fine corsa – afferma. Sono stato vicino a Raffaele Stancanelli, ma negli ultimi tempi di amministrazione. Con Salvo Pogliese stiamo iniziando un percorso insieme, e abbiamo un rapporto con lo sport che ci accomuna. Come quando abbiamo ricevuto il Calcio Catania”.
Parisi, volto noto dello sport, presidente regionale della Federazione di nuoto e vicepresidente della declinazione siciliana del Coni, chiarisce subito di non avere posizioni di conflitto per i ruoli che ha nel mondo dello sport e la delega di Giunta. “Ho parlato con il presidente regionale del Coni, Sergio D’Antoni, al quale ho detto che se ci dovessero essere dei problemi, non di incompatibilità, perché non ce ne sono, ma di opportunità, io sono prontissimo a rassegnare le dimissioni. Ma il regolamento per le esternalizzazioni è fatto e molti impiantii sono stati esternalizzati”.
Il neo assessore evidenzia piuttosto il valore aggiunto di chi, conoscendo le maglie del mondo dello sport potrebbe avere dei vantaggi. “Chi fa parte di questo mondo – spiega – preferisce avere a che fare, interloquire, con un addetto ai lavori, quindi ritengo la mia vicinanza alle istituzioni sportive un valore aggiunto. Lo era cinque anni fa e lo è anche adesso. Per intercettare risorse, ma anche per creare la giusta trafila e poi arrivare al finanziamento. Di qualsiasi impianto. Noi risorse ne abbiamo poche, ma di bandi ce ne sono stati tantissimi e, attraverso il Coni e la Regione, vanno intercettati attraverso figure competenti che diano credibilità. Bisogna creare un gruppo di lavoro che sappia fare questo”.
Parisi ha anche la delega alle Politiche comunitarie, che intende sfruttare al meglio, “non solo per lo sport – afferma. L’obiettivo è quello: non perdere nemmeno un centesimo. E per fare questo dobbiamo avere le persone adatte. E incontrare regolarmente le società sportive, dove si possono creare economie. Il delegato del Coni provinciale, Enzo Falsone, lo avrò al mio fianco – precisa l’assessore. Lo farei anche se non rappresentassi il Coni”.
Quali i progetti a breve termine?
La pausa estiva un po’ ci limita, anche se è il momento per pensare ai progetti da mettere in atto. L’obiettivo prioritario è ascoltare tutti e, soprattutto, credo che il Comune debba diventare garante di quelle attività e di quelle discipline che portano valori ed economie. Stare al fianco, per quello che si può, a chi organizza eventi, a chi investe e a chi ottiene ottimi risultati. Grazie al cielo, la classe dirigente sportiva di questa città è l’eccellenza e dobbiamo considerare chi fa questi sforzi.
In che senso stare accanto agli organizzatori?
Chi porta, ad esempio, manifestazioni sportive di alto livello, chi porta di conseguenza turismo, che attira atleti e spettatori, riempie i posti letto e crea importanti economie. Il turismo sportivo spesso è sottovalutato, ma noi fino a novembre avremo tantissime importanti manifestazioni sportive alla playa. Avremo una marea di atleti che verranno da fuori e che porteranno denaro, in un periodo tutto sommato non vitale per il turismo.
Turismo sportivo, ma con impianti adeguati. E Catania conta numerose strutture devastate o abbandonate. Cosa intende fare?
Agire, senza dubbio. A cominciare dal Palanesima che è l’emblema dello scempio assoluto. Siamo continuando a confrontarci con il sindaco e la Giunta, per continuare a dialogare, anche perché tra di noi abbiamo un collegamento di competenze molto utile: c’è chi si occupa di manutenzione, chi di lavori pubblici, chi di intercettare risorse. Il confronto è importante per questa amministrazione, come ha dimostrato il sindaco che ha incontrato e incontra i rappresentanti della città, dagli organizzatori del Lungomare liberato, ai sindacati, agli imprenditori della zona industriale.
Diceva del Palanesima…
È il simbolo del degrado degli impianti sportivi ma ci sono finanziamenti. Per quanto riguarda il Patto per Catania, c’è la possibilità di ottenere sei milioni e mezzo circa di euro da spendere per la sua sistemazione. Stiamo parlando di una struttura avveniristica, costruita all’epoca delle Universiadi senza che si fosse valutato cosa effettivamente farne, a chi sarebbe dovuto andare l’affidamento, chi avrebbe dovuto gestirla. Quando fui nominato assessore, cinque anni fa, la prima cosa che feci fu visitare questo impianto trovando dentro una serie di personaggi che lo stavamo smontando. L’unica cosa che ho potuto fare, è stato chiamare le forze dell’ordine. Per un anno il palazzetto non fu più toccato. Poi c’è stata la distruzione: sono stato in sopralluogo poco tempo fa è ho trovato tutto distrutto. Ma la struttura regge ed è bellissima.
Quindi interverrete?
Come dicevo, la struttura è solida e integra. È bellissima e va valorizzata. Sono stati stanziati dei fondi e ci batteremo affinché sia fatto un progetto serio per rilanciare questo impianto e farne non solo un luogo di sport, ma per ospitare importanti iniziative. Occorre fare un progetto adeguato e capire come gestirlo in futuro. Voglio ricordare che quella zona adesso è servita dalla metropolitana, è vicino l’autostrada, ha un grande parcheggio interno, c’è la fermata della Fce. Intanto, occorre metterlo in sicurezza per evitare che venga ulteriormente distrutto. Infatti, ho chiesto ai responsabili del Patto, a Roma, di poter avere una piccola anticipazione delle somme proprio per metterlo in sicurezza.
Cosa immagina l’amministrazione Pogliese per quanto riguarda gli altri impianti?
Abbiamo il PalaCatania, che è una grande risorsa sottoutilizzata. Sto valutando, e l’ho chiesto all’assessore al Bilancio, se è nelle condizioni di realizzare un sottocapitolo per utilizzare le poche risorse che il Comune introita dalle società sportive, così come dalle altre iniziative. Creare un sotto capitolo per individuare meglio quali sono le risorse che entrano e responsabilizzare funzionari e assessori, anche in vista di un potenziale dissesto. Bisogna capire quanto spendiamo, quanto incassiamo e cosa possiamo spendere di quelle risorse per gli stessi impianti sportivi, anche per dare qualcosa alle società che pagano. In questi cinque anni per lo sport non è stato speso nulla. Al PalaCatania, quest’anno, giocheranno lì una squadra di calcio a cinque, una squadra di basket e una squadra di pallavolo, tre importanti realtà e spero ce ne siano delle altre. Noi vedremo se riusciremo organizzare anche manifestazioni che portino qualche risorsa e tengano in movimento il palazzetto oltre lo sport. Bisogna trovare le risorse per sistemare il tetto, e io in qualche modo devo riuscire a risolvere nel più breve tempo possibile.
I campi da calcio poi, noi ne abbiamo parecchi, ma molti non sono in condizioni di ospitare le società. Ad esempio, in alcuni manca l’illuminazione. Oltre tutto, sono impianti che, secondo me, devono rimanere a gestione comunale. Magari ne esternalizzeremo qualcuna, più difficile da gestire, e stiamo verificando con la federazione, ma devono restare a tariffe basse. Occorre dunque trovare risorse e trasformarle in azioni, in bandi e in progetti. I responsabili del Comune di Catania sono pochi e hanno tante mansioni, fanno un lavoro enorme ma sono pochi.
C’è il Palagalermo poi. In pochi anni è stato distrutto completamente, ma è in corso la sistemazione e siamo a buon punto, anche se manca ancora l’illuminazione. Certo, è chiaro che il blocco del bando delle periferie annunciato dal Governo, potrebbe rallentare la riqualificazione.
Il campo scuola è un’altra mia fissazione. Quando fui assessore, riuscimmo a portare avanti l’idea di ristrutturare gli spogliatoi, azione che doveva procedere la sistemazione della pista per poi ottenere l’omologazione dell’impianto. Quello è un gioiellino e va rivisto dalla a alla z. Su questo posso prendere l’impegno, non so se riuscirò a portarlo a termine, ma farò di tutto per intercettare le risorse esterne – ci vogliono almeno 400 mila euro. Gli atleti non possono gareggiare a Catania e questo non è possibile.
La mobilità non è una sua delega, ma ha idee per quanto riguarda le piste ciclabili?
Quella attuale al Lungomare è un circuito chiuso. Abbiamo sistemato il cordolo puntellando i blocchi, ma occorre sicuramente farne altre. Mi batterò affinché si completi: è fondamentale creare la pista passi per il viale Africa, per il Passaitore, che entri dentro il porto – questa credo che sia una priorità assoluta- e che si congiunga con quella della playa. A quel punto davvero si potrà dire di avere una pista ciclabile. Sotto questo profilo, al di là della delega, prendo questo impegno. Per quanto riguarda quella programmata dalla passata amministrazione a Librino, e che noi ci siamo ritrovati, credo sia stata una scelta un po’ azzardata, sia per una questione delle pendenze ma anche per il tipo di strade. Anche lì sarebbe un circuito chiuso. Poi c’è anche la parte del litorale nord: l’idea è quella di continuare nella direzione intrapresa e arrivare fino ad Acitrezza. Ne abbiamo parlato anche cn il sindaco perché la maturità di un’amministrazione è anche capire cosa si può portare avanti. Bisogna essere trasversali, come nello sport.
Realizzerete playground nei quartieri?
L’idea è quella di utilizzare le sponsorizzazioni. Cinque anni fa avevamo iniziato un percorso con piccoli bandi, ad esempio in piazza Nettuno. Il problema resta la manutenzione: bisogna programmare e creare, attraverso le municipalità, anche dei centri di manutenzione e di gestione. Questa potrebbe essere una soluzione per creare campetti di periferia. E poi, occorre programmare bene le risorse.
Rispetto alle altre deleghe, che impegni prende l’assessore Parisi?
Per quanto riguarda le Politiche comunitarie, Catania non può perdere un solo euro. Siamo già al lavoro, la programmazione è stata fatta dall’amministrazione precedente ma si può fare ancora qualcosa sui progetti che non sono partiti. Sogno una direzione Politiche comunitarie, sport e turismo, quest’ultimo non fa riferimento a una direzione specifica, attualmente. Quando ci sarà la possibilità di cambiare la macrostruttura mi occuperò anche di turismo anche se ancora non ho ancora una delega specifica.
Per quanto riguarda il mare, poi, insieme all’assessore Cantarella, mi occuperò della questione dei solarium, certo sempre in caso di non dissesto. L’idea è quella di creare un bando che possa dare la possibilità a chi partecipa di mantenere ila gestione del solarium per tre anni. Pensiamo anche a creare una passerella a san Giovani Li Cuti, protetto dalle mareggiate, una passerella per tutto l’anno, da ampliare poi in estate.
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19 Agosto 2018, 05:09