12 Febbraio 2015, 06:27
3 min di lettura
PALERMO – Una dialogo tra dirigenti che non va giù all’amministrazione e il rischio che il Suap si ingolfi ancora di più. E’ scoppiato un piccolo caso a Palazzo delle Aquile, a seguito di una nota con cui il Segretario generale del comune di Palermo, Fabrizio Dall’Acqua, ha rimesso ordine tra i procedimenti edilizi relativi alle attività produttive e quindi a negozi ed esercizi commerciali. Si tratta in pratica di concessioni o autorizzazioni edilizie, dalla ristrutturazione all’ingrandimento di un locale fino a una nuova apertura che richieda lavori, tanto per fare qualche esempio. Procedimenti che, finora, a Palazzo delle Aquile venivano presentati sia all’Edilizia privata che al Suap: nel primo caso quando la pratica non era accompagnata anche da un’autorizzazione amministrativa. Due iter paralleli e quasi identici, ma a volte confusi visto che alcuni prima si facevano dare il via libera ai lavori dall’Edilizia privata e poi chiedevano l’autorizzazione al Suap.
Un procedimento che, secondo il capoarea del ramo amministrativo delle Infrastrutture, Paolo Basile, sarebbe vietato dalla legge visto che tutto deve passare al Suap: Dall’Acqua ha accolto il rilievo e, con una nota dai toni non teneri, ha formalmente diffidato il responsabile dello Sportello unico per l’edilizia privata, Domenico Verona, dal rilasciare titoli abilitativi all’edilizia demandando tutto allo Sportello unico per le Attività produttive. Si tratta di alcune centinaia di pratiche l’anno, ma questa piccola rivoluzione potrebbe mettere seriamente in difficoltà le Attività produttive, già oberate di lavoro e a corte di tecnici e impiegati. Da via Ugo La Malfa si dicono pronti, infatti, a farsi carico anche di queste pratiche ma solo se verranno spostati geometri e tecnici in grado di lavorarle. In caso contrario, sarebbe il caos con un ingolfamento di uffici già messi a dura prova dall’enorme mole di lavoro da svolgere.
“La vicenda dimostra che le decisioni vengono prese nel silenzio totale della politica – dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo – prima di prendere una decisione che rischia di aggravare la situazione del Suap, già penalizzato dalla rotazione del personale e dall’inibizione al pubblico, bisognava indire una conferenza di servizi tra gli uffici interessati e l’amministrazione sul regolamento organizzativo degli uffici e dei servizi. Martedì la questione sarà affrontata dalla commissione Urbanistica alla presenza degli assessori interessati, dei dirigenti e del Segretario, ricordando che il Dpr 460 del 2010 assegna ai consigli comunali la competenza per le disposizioni finali. Mi auguro che in questa vicenda prevalga il buon senso nell’interesse della città che produce. Venerdì la vicenda sarà sottoposta anche all’attenzione della conferenza dei capigruppo e chiederemo al vicesindaco di riferire in Aula”.
Vicesindaco che, malgrado non rilasci dichiarazioni ufficiali, sarebbe molto irritato per come è stata gestita la vicenda dai burocrati, temendo disfunzioni ai danni dei cittadini. “Il Suap deve essere un facilitatore nei rapporti con i cittadini, però non è un ufficio tecnico che rilascia pareri edilizi, deve passare le pratiche all’Edilizia privata – dice Rosario Filoramo del Pd – e non può sostituirsi agli uffici tecnici. Il Rous va applicato con buon senso”.
Pubblicato il
12 Febbraio 2015, 06:27