02 Luglio 2018, 19:56
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PALERMO – La norma non è nuova. Ma finora hanno aderito in pochi. Così il governo ci riprova. Con una direttiva firmata dalla dirigente del dipartimento Autonomie locali, Margherita Rizza, la Regione offre ai precari di Comuni ed ex Province la possibilità di “fuoriuscire” dal bacino del precariato, in cambio di una robusta “buonuscita”. Ma bisognerà fare in fretta: le domande andranno presentate entro 30 giorni.
La proposta è contenuta in una legge pubblicata in Gurs nel novembre del 2016, la solita legge che a fine anno, da anni, proroga i contratti dei precari in attesa della stabilizzazione. Ma in occasione di quella legge di fine 2016, ecco la proposta: i dipendenti a tempo determinato che si trovano a non più di dieci anni dall’età in cui andrebbero in pensione, possono abbandonare l’albo in cambio di una retribuzione pari a cinque anni di lavoro. Un modo per incentivare, insomma, la fuoriuscita da un elenco composto da migliaia di lavoratori in attesa di essere assunti a tempo indeterminato.
La norma prevede che questa somma omnicomprensiva sia erogata da una banca, compresa in una long list di istituti. Un albo, insomma, già predisposto dal Ragioniere generale. Il lavoratore quindi potrà chiedere alle banche “convenzionate” l’anticipo della somma. Quindi entrerà in gioco la Regione che di fatto pagherà la cifra erogata dalla banca.
Un ulteriore tentativo per snellire il lungo elenco di lavoratori in attesa. La legge infatti prevede il termine del 31 dicembre prossimo per la stabilizzazione. Una stabilizzazione complicata dal fatto che nei Comuni dovrebbero trovar posto anche i precari delle ex Province. Ma ovviamente la vicenda non riguarda solo gli enti locali. La legge infatti è estesa anche ai precari degli enti regionali compresi quelli del sistema sanitario. E intanto, il dipartimento Lavoro sta già attuando lo stesso incentivo per i lavoratori Asu.
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02 Luglio 2018, 19:56