La preside aggredita da uno studente: “Non possiamo salvare tutti”

03 Dicembre 2024, 15:24

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NOTO – Desiree Coco, la preside aggredita a Noto da uno studente di 14 anni, commenta l’accaduto dicendo di essere “delusa non arrabbiata. Il ragazzo è una vittima. Ma sarei disposta a riaccoglierlo con i necessari accorgimenti”.

Coco, dirigente dell’Istituto comprensivo di Noto, è stata aggredita lunedì 2 dicembre da uno studente frequenta la terza media. Una reazione di rabbia dopo aver sentito la preside dire che lo avrebbe sospeso: prima l’ha spinta a terra e poi l’ha trascinata per i capelli.

Solo l’intervento del personale della scuola ha messo fine all’aggressione. La dirigente è stata medicata al pronto soccorso dove le hanno riscontrato un trauma cranico, un trauma cervicale, una spalla lussata.

Il racconto della preside aggredita a Noto

“È un ragazzo che ha una storia familiare complicata – spiega la dirigente – che si trova in una casa famiglia ed è seguito dai servizi sociali. Da quest’anno frequenta la nostra scuola. Abbiamo cercato di aiutarlo in tutti i modi, ma ogni qualvolta bisogna rispettare delle regole, ha delle reazioni violente. Non mi aspettavo la sua aggressione alle spalle”.

Secondo quanto riferito dalla dirigente, il 14enne era stato rimproverato in classe ed ha gettato una sedia dalla finestra, poi è stato portato in presidenza.

“Abbiamo parlato – racconta Coco – poi sono andata in corridoio ed ho incontrato la sua psicologa e le ho detto che lui non poteva fare quello che voleva e gli ho preannunciato la sospensione e lui mi ha aggredito alle spalle in maniera rabbiosa“

“È un ragazzo vittima di un sistema sociale debole – continua Coco – con chi me la devo prendere? Noi eravamo per lui l’unica possibilità di riscatto. Volevamo fargli prendere la licenzia media. Ha una rete di protezione attorno. Ma forse non possiamo salvare tutti”.

Nel pomeriggio di martedì 3 dicembre si riunirà il consiglio d’istituto che deciderà probabilmente per la sospensione. L’autorità giudiziaria dovrà valutare la pericolosità sociale e decidere se il minore potrà continuare a frequentare la scuola.

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