20 Maggio 2012, 22:52
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Due avvocati del foro di Caltanissetta, Leonardo Guida e Giorgio Cannata, sono stati iscritti nel registro degli indagati per intestazione fittizia di beni. Secondo l’accusa avevano messo a disposizione di Giuseppe Dell’Asta, ex reggente di Cosa nostra nissena, un appartamento via Colasberna 5. Per l’immobile sono scattati i sigilli da parte della squadra mobile: era formalmente intestato a un altro avvocato nisseno, T. G., 41 anni. Il provvedimento è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Marcello Testaquatra.
Tutto inizia nel novembre del 2011, la polizia aveva perquisito una villa abusiva di Dell’Asta dove vennero rinvenute una procura a vendere l’appartamento all’avvocato Leonardo Guida e una fattura di 2.750 euro emessa da un impresa di Caltanissetta in favore di Dell’Asta per “lavori eseguiti in via Colasberna”. Gli inquirenti ritengono che l’immobile acquistato dall’avvocato Guida fosse nella disponibilità dell’ex reggente di Cosa nostra che si era anche preoccupato di ristrutturarlo, ricavandone due appartamenti. La casa – secondo quando accertato dagli inquirenti – sarebbe stata acquistata da T.G. in occasione di una procedura fallimentare per conto di Giorgio Cannata, che non aveva potuto partecipare alla vendita all’incanto perché curatore del fallimento. Cannata però avrebbe fornito a T.G. il sostegno economico per partecipare all’asta e per saldare il prezzo di aggiudicazione. Ma non finisce qui, perché successivamente, l’appartamento è stato venduto a Leonardo Guida, mediatore per conto di Giuseppe Dell’Asta. A consegnargli le chiavi che gli erano state fornite precedentemente da Cannata, fu T.G.: Guida pagò l’immobile appena 3.600 euro, molto meno della metà del prezzo di aggiudicazione all’asta fallimentare di 7.824. L’appartamento entrò quindi nella disponibilità di Dell’Asta.
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20 Maggio 2012, 22:52