22 Maggio 2010, 10:57
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“Se permane l’attuale inerzia si rischia di replicare in Sicilia la situazione drammatica vissuta dalla Campania. Berlusconi sa che sto seguendo le vicende della discarica di Bellolampo, già sottoposta a un commissario governativo. E mi ha delegato a occuparmi dell’emergenza rifiuti in Sicilia”. Il ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, intervistata da Repubblica, ha annunciato che entro due anni si farà il termovalorizzatore nella discarica palermitana.
La Prestigiacomo conferma che il piano rifiuti del 2002 era sovradimensionato ma, al momento, non esiste un piano alternativo a cui affidarsi. Parla di “meno impianti o più piccoli rispetto alle previsione del 2002. Noi – dice il ministro – siamo pronti ad aiutare il governo regionale e disponibili ad assumere la responsabilità commissariale che garantisce tempi più veloci per decidere e gestire le nuove gare”. Certo, esiste anche un problema politico chiamato Lombardo ma su cui “crediamo di poter trovare un punto d’incontro, occorre separare le polemiche dal diritto dei siciliani di avere un sistema di smaltimento dei rifiuti all’altezza”.
Una questione che bisogna risolvere in fretta: “Le discariche hanno un’autonomia di due anni, volendo essere ottimisti – spiega la Prestigiacomo – e non si può certo attendere quella scadenza per cominciare a decidere il da farsi. Noi siamo in condizione di poter realizzare almeno un termovalorizzatore in tempi più brevi. Nel frattempo si potrebbe avviare la realizzazione di eventuali altri impianti con procedure ordinarie”.
Sul dove realizzarlo il ministro non ha dubbi. “Bellolampo mi sembra l’unico sito idoneo nel palermitano. Non tutto è da buttare del vecchio piano”. E proprio a Palermo, il sindaco Cammarata, sostiene che non ci sia un’emergenza. “Palermo non è il terzo mondo – risponde la Prestigiacomo – non ci sono più i sacchetti per strada come nell’agosto scorso. E, grazie a uno sforzo comune fatto con l’Amia e il sindaco, in poche settimane nel centro della città si è raggiunto l’80 per cento di raccolta differenziata. Ma certo – continua – l’Amia è in amministrazione controllata e c’è un’inchiesta della procura: sono fatti che parlano da soli. Il problema è a monte e Bellolampo è una grave emergenza”.
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22 Maggio 2010, 10:57