Usura per conto della mafia |Sequestro a Lo Miglio

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19 Giugno 2015, 12:21

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CATANIA – Un usuraio. E’ questo il profilo accusatorio di Salvatore Lo Miglio, oggi destinatario di un provvedimento di sequestro del valore di 5 milioni di euro, indagato e finito ai domiciliari dopo qualche giorno di latitanza nell’operazione antimafia Money Lander che a febbraio 2014 portò in manette 30 persone, tra cui i componenti della famiglia Bosco, colosso del catering e dei supermercati a Catania. Un’inchiesta che aveva fatto emergere un giro di usura ed estorsione “ingente”, anzi -secondo il pm Giovannella Scaminaci, che insieme ad Assunta Musella, ha coordinato le indagini di Squadra Mobile e Guardia di Finanza, “il più ingente mai scoperto a Catania”.

E tutto sarebbe avvenuto in odor di mafia: precisamente per arricchire le casse dei Laudani e dei Santapaola. Un blitz che coinvolse anche due funzionari del Ministero della Giustizia, Francesco Agnello, attualmente sospeso, e Antonino Buffa, già in pensione. A loro è contestata l’aggravante di avere favorito il Clan Cursoti: Agnello e Buffa avrebbero, infatti, secondo gli inquirenti finanziato prestiti per conto della Cosca. Per loro, che hanno optato l’abbreviato, è già stata formulata la richiesta di condanna davanti al Gup.

Ma torniamo a Salvatore Lo Miglio: la Questura e la Guardia di Finanza hanno voluto vederci chiaro e per questo hanno attivato un’indagine patrimoniale che ha radiografato i conti e il patrimonio dell’indagato e dei suoi familiari. Gli accertamenti hanno portato gli inquirenti alla convinzione che i beni mobili e immobili sono “illecitamente” posseduti. Una valutazione accolta dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania che ha disposto il sequestro.

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Il cuore delle verifiche tecnico-contabili ha messo in risalto una sperequazione tra i redditi dichiarati, pari a 40 mila euro annui, e il valore dei beni acquisiti con i relativi investimenti di oltre 200 mila euro l’anno. Altro dato che ha portato il Tribunale alla decisione di emanare il provvedimento è la presunta pericolosità di Salvatore Lo Miglio. Sigilli a tre società: Brucalo srl, Generazione Spontanea Srl e CRML srl, operanti rispettivamente nel settore della ristorazione, delle assicurazioni e gestione di sale giochi. Inoltre finiscono nel patrimonio sequestrato dalla giustizia 22 immobili, tra Catania e Letojanni, tra cui una villa extralusso a San Giovanni La Punta. Tra questi anche un edificio di Misterbianco composto da 28 appartamenti (14 già venduti) che era stato intesto alla madre ultraottantenne.

 

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19 Giugno 2015, 12:21

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