28 Ottobre 2016, 08:22
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CATANIA – Sanità ed economia. Il binomio indissolubile, alla faccia di Ippocrate, è ormai noto a tutti, cittadini, amministratori e medici che da anni, ormai, combattono con la spending review, con la necessità di risparmiare, con i tagli di strutture e posti letto. Ed è proprio su questo aspetto, sulla necessità di ottimizzare le risorse per garantire l’accesso alle cure a tutta la popolazione, che si incentra il workshop organizzato dall’Assessorato Regionale alla Salute e dall’Asp di Catania “P.R.P. 2014/2018 – I Piani Aziendali della Prevenzione”, che si svolgerà oggi, a partire dalle 9, all’hotel Nettuno.
Un momento di confronto e di analisi di quanto lo stile di vita, i comportamenti, le abitudini sbagliate incidano sui numeri della Sanità e, di conseguenza, su tutto il sistema. Un’intensa giornata di lavori, che individua e determina gli ambiti di intervento della prevenzione per il prossimo triennio, ma soprattutto un modo per mettere in rete le competenze dei professionisti impegnati nella realizzazione e valutazione del Piano in un raggio d’azione a 360 gradi che comprenda il benessere di bambini e adolescenti sia sotto l’aspetto fisico sia sotto quello psicologico; la prevenzione del disagio e delle dipendenze; la prevenzione degli incidenti stradali e domestici; il controllo delle aree a rischio ambientale; la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro ma anche l’attenzione alla sicurezza alimentare e di ciò che arriva, come ultimo step, sulle nostre tavole.
Argomenti, questi, che comportano costi sociali elevati – ad esempio è calcolato è stato calcolato che nella maggior parte dei Paesi Occidentali una persona obesa costa al sistema sanitario il 51% in più di una persona normopeso – e per cui la Sicilia registra primati, tanti in negativo ma non solo. Rispetto al resto del Paese i siciliani fanno poca attività fisica, presentano una maggiore frequenza di obesità. Non rispettano sempre i divieti di fumo nei locali pubblici o nei luoghi di lavoro. Non indossano le cinture di sicurezza in automobile. E neanche gli accessori di sicurezza imposti nei lavori a rischio. Gli 80 morti registrati in Sicilia sui luoghi di lavoro nel 2015, sono in diminuzione rispetto al 2014 (89) ma in controtendenza rispetto al dato nazionale che ne conta 1246 nel 2015 con un aumento dell’8% rispetto al 2014. In più sono pochi gli anziani che si vaccinano contro l’influenza, ma migliora nettamente il ricorso alla diagnosi precoce oncologica.
Ai costi diretti si devono sommare, poi, quelli indiretti, che gravano anch’essi sul Sistema sanitario. Costi che possono e devono essere ridotti attraverso i programmi di prevenzione che, ad esempio, relativamente all’obesità, hanno ridotto il costo del trattamento delle malattie correlate, nonostante, a causa dell’allungamento medio della durata della vita, le spese mediche complessive abbiano subìto un incremento.
Secondo un’indagine dell’Asp e dall’Osservatorio epidemiologico regionale, grazie alla prevenzione si sta iniziando a intravedere una notevole inversione di tendenza sul numero dei bambini obesi delle terze elementari. Un calo che è pari al 4% e che ha fatto scendere la regione dal secondo (2007) al settimo posto (2014) nella classifica nazionale dei bambini in sovrappeso. Buoni risultati ottenuti in questo, come in altri campi, grazie a una politica di intervento iniziata nel 2012, anno in cui l’Assessorato ha riconosciuto la centralità della prevenzione nelle azioni dei programmi sanitari regionali, ha dotato le Aziende di Uffici di promozione della Salute e ha reso applicabili, in maniera omogenea in tutto il territorio, le buone pratiche basate sull’evidenza scientifica e sui corretti stile di vita.
“L’innovazione del decreto sulla prevenzione – spiega l’assessore regionale alla Salute, Baldassarre Gucciardi – si basa nell’aver introdotto nel sistema di programmazione regionale, i Piani Aziendali della prevenzione. Attraverso questi Piani, soprattutto nelle aree metropolitane di Catania, Palermo e Messina, si integrano gli orientamenti alla prevenzione che vengono gestiti anche dalle aziende di carattere ospedaliero che esistono nel territorio. Fattore importantissimo, dal punto di vista della strategia perché da un lato li rende omogenei e dall’altro consentono agli ospedali di offrire un supporto fondamentale per gli screening o la prevenzione delle patologie neoplastiche”.
Di valore strategico parla il Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Asp di Catania: “La prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro assume un valore strategico, in particolare in questo momento storico, per la tutela della salute del cittadino e del lavoratore. Anche la nostra Azienda ha approvato il suo Piano della prevenzione che stabilisce obiettivi, azioni e programmi da attuare sul nostro territorio, con i relativi indicatori per poter misurare concretamente e dettagliatamente il conseguimento degli obiettivi di salute previsti sia dal Piano regionale della prevenzione, sia da quello aziendale. In questo ambito un ruolo strategico assume il Dipartimento della prevenzione che, nella poliedricità e multidisciplinarietà che lo caratterizza, garantirà l’attuazione di tutti gli interventi previsti”.
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28 Ottobre 2016, 08:22