05 Febbraio 2020, 18:38
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Il Ministero della Salute cerca 91 tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro: lo si legge in un nuovo bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’assunzione avverrà con contratto a tempo indeterminato e il reclutamento sarà effettuato tramite concorso pubblico, suddiviso in due prove scritte e una orale, a cui si aggiunge anche una valutazione del curriculum vitae del candidato. I tecnici saranno inquadrati nella terza area, fascia retributiva F1 del ruolo dei dipendenti del Ministero della Salute.
Come sono distribuiti i posti
Le 91 professionalità reclutate saranno destinate agli uffici periferici del Ministero dislocati sul territorio nazionale. Il bando indica la distribuzione dei posti fra le regioni: 15 in Liguria, 8 in Lombardia, 2 in Piemonte, 8 in Veneto, 6 in Friuli Venezia Giulia, 8 in Emilia Romagna, 7 in Toscana, 4 nelle Marche, 8 nel lazio, 10 in Campania, 5 in Puglia, 5 in Calabria, 3 in Sicilia e infine 2 posti in Sardegna.
I requisiti
Al concorso potranno partecipare esclusivamente i candidati che soddisfano i requisiti indicati nel bando: “godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza; idoneità fisica all’impiego specifica incondizionata alle mansioni della posizione funzionale a concorso; posizione regolare nei confronti degli obblighi militari”.
Quanto al titolo di studio, è necessaria la laurea specialistica o magistrale in una classe di laurea tra: “SNT/04/S Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione”; “LM/SNT4 Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione”; “SNT/04 Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione”; “L/SNT4 Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione”. Spazio anche a chi possiede il diploma universitario come Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
Il concorso è poi aperto esclusivamente a coloro che già risultano iscritti all’albo della professione sanitaria di tecnico della prevenzione dell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Inoltre i candidati dovranno dimostrare la conoscenza della lingua inglese e italiana (esclusivamente per i candidati stranieri), così come delle apparecchiature e applicazioni informatiche più diffuse.
Le prove
Se il numero dei candidati sarà pari o superiore a 10 volte al numero dei posti messi a concorso, si inizierà con una prova preselettiva: una serie di quesiti a risposta multipla sulle materie previste dal bando e che saranno oggetto delle altre prove d’esame. Superata la prova preselettiva, il cui punteggio non è considerato ai fini della graduatoria finale, sarà la volta delle due prove scritte e poi di quella orale.
La prima prova scritta sarà teorica e consisterà nella redazione di un elaborato o anche nella soluzione di quesiti a risposta sintetica su una o più di queste materie: igiene dei trasporti e dell’ambiente; igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande; sanità pubblica veterinaria; sanità pubblica con particolare riferimento agli aspetti che riguardano le sostanze e i prodotti chimici; i prodotti medicinali; i dispositivi medici; i cosmetici; i biocidi; i fitosanitari; patologie infettive umane e animali e loro prevenzione e gestione; profilassi internazionale; elementi di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro l’ambiente e ai delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione.
La seconda prova scritta sarà teorico-pratica e consisterà nell’elaborazione di un atto o nella risoluzione di un caso, con una relazione esplicativa riguardante gli ambiti di competenza del Ministero della Salute.
Infine la prova orale, a cui accederanno solo i candidati che avranno ottenuto un punteggio di almeno 21/30 a ciascuno degli scritti: un colloquio sulle materie oggetto degli scritti, alle quali vanno aggiunte: organizzazione e funzionamento del Ministero della Salute, nonché degli enti, istituti ed agenzie facenti parte del Servizio sanitario nazionale; normativa sanitaria nazionale, comunitaria e internazionale; elementi di procedura penale limitatamente alle funzioni e ai doveri degli ufficiali di polizia giudiziaria; elementi di diritto amministrativo con particolare riferimento ai diritti e ai doveri dei pubblici dipendenti e alla normativa in materia trasparenza e prevenzione della corruzione; informatica, con particolare riferimento all’utilizzo del personal computer e dei software più diffusi,anche mediante una verifica pratica; lingua inglese. Anche per questa prova bisognerà ottenere un punteggio di almeno 21/30.
Per le prove scritte, la commissione esaminatrice potrà attribuire un massimo di 90 punti; i restanti 10 saranno assegnati dalla valutazione del curriculum professionale dei candidati.
Quando e come presentare le domande
L‘istanza per partecipare al concorso andrà inoltrata esclusivamente tramite l’applicazione disponibile sul sito del Ministero della Salute, entro e non oltre le ore 12 del 5 marzo 2020. Per accedere alla procedura informatica e inviare la domanda inoltre è richiesto il possesso di un indirizzo Pec (Posta elettronica certificata) attivo. Il bando completo è disponibile a questo link.
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05 Febbraio 2020, 18:38