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Prezzario regionale non rispettato | Sospeso un appalto a Bompietro

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30 Gennaio 2018, 17:50

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PALERMO – Una piccola gara: quasi un milione di euro. Un piccolo Comune: quello di Bompietro, nell’entroterra palermitano. Una grande questione di principio: quella che riguarda l’applicazione del prezzario ufficiale della Sicilia, la cui ultima versione è stata pubblicata pochi giorni fa e al quale lavorano ogni anno una ventina di addetti tra funzionari regionali ed esperti del mondo imprenditoriale e delle professioni.

La storia. Il Comune di Bompietro deve fare i lavori di manutenzione e sistemazione della strada dal centro abitato al raccordo stradale dello svincolo Irosa sulla A19 e il progetto prevede la messa in opera di gabbioni metallici per contenere il terreno ai lati della strada: si tratta di grandi reti metalliche, a forma di parallelepipedo, che vengono riempiti di pietrame e si usano al posto dei muri di cemento armato, perché hanno un minor impatto ambientale.

Il Prezzario Unico Regionale per fornire e collocare questo tipo di gabbie prevede un prezzo di otto euro al chilo. Il Comune di Bompietro, invece di utilizzare questo prezzo, come impone la legge, utilizza un prezzo diverso per un gabbione con le stesse identiche caratteristiche tecniche, e lo paga a 70,49 euro cadauno. Tradotto in chilogrammi ciò significa che lo paga a 3,61 euro al chilo, cioè con una riduzione di circa il 55%.

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L’Associazione dei Costruttori di Palermo e Provincia, ANCE Palermo, non ci sta e con una prima lettera indirizzata al Responsabile Tecnico del Comune e, in assenza di risposta, con una seconda lettera indirizzata al Sindaco chiede di eliminare l’anomalia e applicare il prezzo ufficiale. Alcuni giorni dopo, il Responsabile Tecnico del Comune risponde che è tutto in regola e fatto secondo la legge. A questo punto il Presidente di Ance Palermo, Fabio Sanfratello, chiede l’intervento del Dipartimento Tecnico dell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture che si occupa di “attività di vigilanza e di controllo sui contratti pubblici” e, per conoscenza, all’Assessore Regionale Falcone. La risposta del Dipartimento Tecnico è molto veloce e puntuale: ribadisce l’obbligo per i Comuni di utilizzare i prezzi ufficiali e ricorrere a nuovi prezzi solo per eventuali voci mancanti e invita il Comune a sospendere la gara e a ripristinare il prezzo ufficiale regionale.

“Comprendo le difficoltà che può avere un piccolo Comune che cerca di realizzare le opere con le poche risorse disponibili – dice il presidente di Ance Palermo, Fabio Sanfratello – ma in questo settore dobbiamo tutti operare con lealtà e senza sotterfugi. Sottopagare i lavori non significa solo fare un torto all’impresa che se li aggiudicherà, significa porre le premesse perché i lavori vengano fatti male ed eseguiti senza alcuna sicurezza per i lavoratori. Ritengo di grande importanza la posizione assunta dal Dipartimento Tecnico perché conferma una questione di principio che noi costruttori sosteniamo da tempo e fa chiarezza su alcune pratiche poco corrette messe in atto molto spesso dalle Stazioni Appaltanti”.

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30 Gennaio 2018, 17:50

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