Ecco la rete ospedaliera | Nuovi concorsi nella Sanità

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31 Ottobre 2014, 14:31

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PALERMO – Il Piano per la rete ospedaliera c’è. Un documento complesso e frutto di un lungo lavoro, di qualche “marcia indietro”, di tanti colloqui con lo Stato centrale e di una recentissima delibera di giunta. Adesso le aziende sanitarie avranno tempo fino al 31 dicembre del 2016 per adeguarsi ai nuovi parametri forniti dal Ministero della Salute. Una cosa è certa, la “nuova” sanità siciliana sarà contraddistinta da tre elementi: scendono le unità complesse (cioè i primariati), vengono accorpati gli ospedali e molti posti letto dedicati agli “acuti” (quelli più remunerativi, per i privati) verranno rimodulati in posti letto per “lungodegenti”. Insomma, gli ospedali siciliani cambieranno radicalmente volto. Le aziende infatti rivedranno le piante organiche. Un fatto che si tradurrà in una novità importante: entro la fine dell’anno saranno banditi i nuovi concorsi nella Sanità siciliana.

I posti letto.

I posti letto “attivi” saliranno di circa 1.400 unità (dai quasi 17 mila attivi oggi ai 18.371 frutto della rimodulazione). L’Asp di Palermo godrà della crescita maggiore in termini di numeri (più 386 posti letto), seguita dall’azienda sanitaria di Trapani (260 in più), da quella di Catania (190), di Agrigento (161) e via via le altre. Nelle aziende del capoluogo, ecco 68 posti letto in più a Villa Sofia-Cervello e 58 posti letto in più al policlinico Giaccone. Scendono i posti letto al San Raffaele Giglio di Cefalù (-24) e al Buccheri La Ferla (-15). Tutti nel pubblico, invece i 260 posti in più all’Asp trapanese, mentre a Catania 10 posti letto in menoal Garibaldi e 25 in più al Policlinico etneo. Unica Asp con un segno “meno” è quella di Messina: lì i posti letto scenderanno di 41 unità. Ben 51 posti letto salteranno al “Papardo Piemonte”, mentre il Policlinico messinese ne “guadagnerà” 39. Crescono i posti all’Ismett (15 in più).

Acuti e lungodegenti

Resta intatto il numero dei posti letto dei privati, ma scendono di 133 unità quelli destinati alle “acuzie”, che vengono riconvertiti in posti letto per lungodegenti. Crescono i posti per acuti al Cannizzaro di Catania (più 15), al policlinico etneo (+ 19), all’azienda Villa Sofia-Cervello di Palermo (+ 71) e al policlinico del capoluogo (+ 33) oltre che all’ISmett (+15). Tagliati invece i posti per acuti al Garibaldi di Catania (- 27), al Papardo Piemonte di Messina (- 80), al San Raffaele Giglio di Cefalù (-20) e al Buccheri La Ferla di Palermo (-19). Ma anche in molte Asp si assisterà alla conversione dei posti per “acuti” in quelli per lungodegenti. All’Asp di Agrigento sono 42 i posti letto da riconvertire, 24 a Caltanissetta, 57 a Catania, 26 a Enna, 69 a Messina, 14 a Ragusa. Nessuna rimodulazione invece a Palermo e Siracusa.

L’accorpamento degli ospedali

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La nuova organizzazione della rete ospedaliera, come detto, dispone anche l’accorpamento dei presìdi in molti casi nella nuova forma degli “Ospedali riuniti”. In provincia di Agrigento, ad esempio, verranno riuniti in un’inca struttura organizzativa gli ospedali di Sciacca e Ribera, e quelli di Canicattì e Licata. Nella provincia nissena, i vecchi 6 ospedali verranno accorpati in due sole strutture: quelle di “Caltanissetta-San Cataldo e Mussomeli”, e “Mazzarino, Niscemi e Gela”. I 7 presìdi ospedalieri della provincia di Catania verranno accorpati in tre Ospedali riuniti: “Acireale-Giarre”, “Biancavilla-Paternò-Bronte”, “Militello-Caltagirone”. I quattro ospedali della provincia di Enna verranno trasformati in due Ospedali riuniti: “Nicosia-Leonforte” e “Enna-Piazza Armerina”. In provincia di Messina, invece, resteranno “indipendenti” i presìdi di Patti e Taormina, mentre verranno accorpati gli altri cinque in due distinti Ospedali riuniti: “Milazzo-Barcellona-Lipari” e “Sant’Agata-Mistretta”.

In Provincia di Palermo restano come presìdi ospedalieri indipendenti l’ospedale Civico, Villa Sofia-Cervello e il Policlinico. Mentre gli altri quattro ospedali verranno accorpati negli Ospedali riuniti “Partinico-Corleone” e “Petralia-Termini Imerese”. In provincia di Ragusa dei cinque presidi ospedalieri ne resterà uno: quello della città di capoluogo. Gli altri quattro, invece, verranno accorpati in due distinti ospedali riuniti: il “Vittoria-Comiso” e lo “Scicli-Modica”. A Siracusa, dei cinque differenti ospedali ne resteranno autonomi solo tre: quello di Lentini, quello di Augusta e quello di Siracusa. Gli altri due (Noto e Avola) verranno accorpati in un unico ospedale riunito. In provincia di Trapani si passerà, invece, da sette diversi presidi ospedalieri a tre ospedali riuniti: l’accorpamento riguarderà i poli di Trapani, Alcamo e Pantelleria, quelli di Marsala e Salemi e quelli di Mazara del Vallo e Castelvetrano.

Saltano 500 unità complesse (e altrettanti primari)

Ma oltre alle strutture ospedaliere, gli accorpamenti riguarderanno anche le unità complesse delle aziende. Dovranno scendere vertiginosamente, entro fine 2016, infatti, i posti di priamario e di assistente. La Sicilia, insomma, dovrà adeguarsi al regolamento fissato dal ministero. Così, rispetto alla situazione attuale, dovranno “ciudere” almeno 33 unità complesse di Cardiologia, 51 di chirurgia generale, 24 di Medicina generale, 27 di Ortopedia e traumatologia, 21 di Terapia intensiva, 15 di Nefrologia, 20 di oncologia 27 di Ostetricia e ginecologia. Potranno teoricamente crescere invece le Unità complesse di Allergologia, Recupero e riabilitazione funzionale (fino a 26) e Radiologia (fino a 29). Coplessivamente, però, queste strutture dovranno ridursi di circa 500 postazioni.

I concorsi entro la fine dell’anno

Il Piano, deliberato dalla giunta è già in commissione Salute all’Ars. Adesso si attende il parere obbligatorio dei deputati: “Eravamo partiti – spiega il presidente della commissione Pippo Digiacomo – da una condizione difficile e credo che alla fine sia stato fatto un buon lavoro. Entro la settimana prossima la commissione esiterà il suo parere”. Da lì, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. A quel punto le aziende potranno (dovranno) rivedere la propria pianta organica. E a quel punto, probabilmente entro la fine dell’anno, bandire i nuovi concorsi nella Sanità siciliana.

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31 Ottobre 2014, 14:31

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