Cronaca

Privatizzazione di Poste, la Cisl: una scelta dannosa per la Sicilia

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26 Gennaio 2024, 12:30

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PALERMO – La SLP Cisl Sicilia, in una nota congiunta dei segretari regionali Maurizio Affatigato e del
Segretario Confederale CISL Sebastiano Cappuccio,
esprime preoccupazione per le recenti
dichiarazioni del Governo che annunciano la vendita di una ulteriore quota del pacchetto
azionario di Poste Italiane.

“L’attuale assetto societario del Gruppo Poste Italiane prevede il 65% della proprietà in
mano pubblica,
suddiviso tra le quote societarie in capo al Mef (30%) e le restanti in
possesso di Cassa Depositi e Prestiti”, ricordano Affatigato e Cappuccio. “La vendita di una
ulteriore quota del pacchetto azionario, seppur non fosse in grado di determinare da sola il
passaggio della proprietà dal pubblico al privato, determinerebbe comunque una
significativa riduzione del controllo pubblico e una maggiore esposizione dell’azienda a
interessi privati”.

“In Sicilia, Poste Italiane rappresenta un presidio essenziale per il territorio e per la
popolazione, soprattutto per le fasce più deboli e marginali”,
sottolineano i segretari
regionali della Cisl. “La presenza capillare di uffici postali e di sportelli ATM, la diffusione di
servizi finanziari e assicurativi, la consegna della corrispondenza e dei pacchi, sono solo
alcuni dei servizi che Poste Italiane offre quotidianamente ai cittadini siciliani”.

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“Una privatizzazione del Gruppo Poste Italiane avrebbe conseguenze negative per la Sicilia,
in termini di perdita di posti di lavoro, riduzione dei servizi offerti e aumento dei costi”,
avvertono Affatigato e Cappuccio. “Poste Italiane è uno dei principali datori di lavoro in
Sicilia, con circa 9.500 dipendenti. La privatizzazione potrebbe portare a una riduzione
degli organici, con gravi conseguenze per l’occupazione e l’economia regionale”.

“Poste Italiane è anche un’azienda strategica per il territorio, in quanto offre servizi
essenziali a cittadini e imprese”, proseguono i segretari regionali della Cisl.
“La
privatizzazione potrebbe portare a una riduzione dell’offerta di servizi, con un impatto
negativo sulla qualità della vita dei siciliani, e a un aumento dei costi dei servizi offerti da
Poste Italiane, con un peso maggiore per le famiglie e le imprese siciliane”.

“Per questi motivi, nella convinzione che sia necessario scongiurare questa scelta, che
sarebbe dannosa per l’intera collettività siciliana”, concludono Affatigato e Cappuccio,
“richiediamo al presidente della Regione, Renato Schifani, un incontro urgente per
discutere di questo tema”.

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26 Gennaio 2024, 12:30

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