Processione del Cristo morto |per le vie del centro storico - Live Sicilia

Processione del Cristo morto |per le vie del centro storico

Pathos, tradizione e solenne sacralità ritornano nelle funzioni liturgiche per la commemorazione della Passione di Cristo.

VENERDI' SANTO
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Via Crucis in Piazza Duomo

CATANIA – Come ogni anno la Pasqua si riconferma un periodo denso di funzioni religiose e di tradizioni che richiama molti fedeli provenienti da ogni dove. Sono molte, infatti, le celebrazioni organizzate dall’ Arcidiocesi di Catania, in occasione della settimana Santa. Senza dubbio, tra le più suggestive e struggenti da seguire c’è la processione cittadina del Cristo Morto e della Madonna Addolorata. Un cammino silenzioso che taglia e percorre il cuore del centro storico, il cui inizio è previsto nelle prime ore dell’imbrunire con partenza da Piazza Duomo, proseguendo poi lungo Via Garibaldi, Via Crociferi – tappa nella quale le Suore Benedettine intonano un canto religioso e rivolgono una preghiera al Cristo Morto – continuando per Via San Giuliano, Via Etnea e il rientro, infine, nuovamente nella Cattedrale.

Una processione, dunque, solenne e religiosa presieduta da Monsignore Barbaro Scionti e alla quale partecipano, oltre alla cittadinanza, i dipendenti delle Poste, dell’azienda municipale trasporti AMT e tutte le associazioni Agatine. Un evento impreziosito dalla presenza delle due statue trasportate lungo tutto il tragitto, rispettivamente del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, la prima trainata dai dipendenti delle Poste e l’altra dai dipendenti AMT. Si tratterebbe, infatti, di due rari esemplari le cui creazioni risalirebbero alla fine dell’Ottocento.

Claudio Baturi, che ha curato l’organizzazione della processione cittadina, spiega a LiveSiciliaCatania: “E’ una processione, forse, poco pubblicizzata, ma non per questo meno sentita da coloro i quali la conoscono bene. Si svolge nell’ assoluto silenzio, in un clima squisitamente di preghiera e raccoglimento. È un rito che affonda le sue radici in epoche molto lontane. Secondo alcune ricerche, infatti, esisteva già ai tempi del Cardinale Dusmet. Il momento più suggestivo è indubbiamente di fronte il Convento di San Benedetto, in cui le suore rivolgono un canto e una preghiera al Cristo Morto e alla Madonna unitamente al consueto omaggio floreale”.

 


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