Processo Lombardo |Spariti i tabulati di Why Not

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23 Aprile 2013, 16:38

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CATANIA – Non si trovano alcuni degli atti dell’inchiesta Why Not della Procura di Catanzaro, dell’ex pm, oggi sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e del sostituto John Woodcock, che sarebbero potuti entrare a fare parte del processo per concorso esterno all’associazione mafiosa all’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo. Sono le risposte delle Procure di Roma e Catanzaro al Gup di Catania, Marina Rizza, davanti al quale si celebra il procedimento col rito abbreviato condizionato. E’ quanto emerso a conclusione dell’udienza di oggi, che si è svolta a porte chiuse. La richiesta era stata formula nella precedente udienza, il 20 marzo scorso, dal collegio di difesa dell’ex governatore, perché ci sarebbero stati tabulati telefonici che avrebbero potuto fornire chiarimenti sul presunto incontro tra Raffaele Lombardo e il boss di Ramacca, Rosario Di Dio. La Procura di Catania non si era opposta. Il dato sui ‘ponti’ telefonici sarebbe emerso da accertamenti svolti dal collegio difensivo di Lombardo che avevano utilizzato come consulente Gioacchino Genchi. Il Gup Rizza ha stabilito il calendario delle prossime tre udienze del processo, che saranno dedicate alla discussione da parte della pubblica accusa, e si terranno il 16, il 17 e il 18 luglio.

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“Nessun tabulato dell’inchiesta Why Not è sparito”. Lo afferma il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi, sui contenuti dell’udienza davanti al Gup Marina Rizza del processo con rito abbreviato per concorso esterno all’associazione mafiosa all’ex governatore Raffaele Lombardo. “La difesa dell’on. Lombardo – precisa il procuratore Salvi – dopo avere chiesto copia dei tabulati alla Procura generale di Catanzaro non ha mai chiesto la risposta, che risultava essere negativa. I tabulati non risultano affatto spariti – aggiunge il procuratore capo – ma, al contrario, non risultano essere stati elaborati nell’ambito del procedimento perché la posizione del Lombardo fu ritenuta irrilevante. La Procura della Repubblica – sottolinea Salvi – ha svolto accertamenti anche in favore dell’indagato, come imposto dal suo ruolo di autorità giudiziaria indipendente, ma senza che sia stato possibile accertare quanto, in via del tutto generica, dichiarato dai difensori dell’on. Lombardo. La valutazione della rilevanza della mancata conferma di tutto ciò – conclude il procuratore Salvi – sarà oggetto di valutazione in sede di discussione davanti al giudice, come è costume di questa Procura, e non sui mezzi d’informazione”.(Ansa)

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23 Aprile 2013, 16:38

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