23 Ottobre 2017, 17:02
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PALERMO – Dodici mesi dopo l’arresto si scopre che l’imputato non è ancora maggiorenne. Il fascicolo viene trasmesso al Tribunale per i minorenni e J.J.S. torna libero. Il suo difensore, l’avvocato Fabrizio Bellavista, aveva sollecitato la perizia disposta dal giudice per l’udienza preliminare Patrizia Ferro dalla quale è emerso che l’imputato non ha compiuto diciotto anni.
Una storia che fa emergere quanto complicate siano le indagini legate all’immigrazione clandestina. Nell’ottobre 2016 il giovane viene arrestato con l’accusa di essere lo scafista che alla guida di un gommone ha trasportato 147 migranti dalla Libia all’Italia.
Il ragazzo si difende. Sostiene di essere uno dei tanti che cercano una vita migliore nel nostro Paese. Non è un scafista. È stato derubato in Libia, picchiato, minacciato e costretto a mettersi alla guida del gommone.
“Non ho fatto nulla, ero un bambino”, confida all’avvocato Bellavista durante un colloquio. Da qui la necessità di una perizia per stabilire la sua età attraverso la misurazione radiografica delle ossa. Il consulente ha concluso che l’imputato non ha più di 17 anni. Da qui il trasferimento del fascicolo e la scarcerazione.
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23 Ottobre 2017, 17:02