23 Ottobre 2010, 11:46
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E’ stata stralciata per motivi di salute la posizione dell’ex sindaco di Catania e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini dal processo di secondo grado sui contributi previdenziali concessi dall’amministrazione comunale ai suoi dipendenti per i danni da ‘cenere nera’ dell’Etna tre giorni prima delle elezioni comunali del 2005. Lo ha deciso la seconda Corte d’appello che ha fissato l’udienza per il prossimo 11 gennaio. In primo grado Scapagnini è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. Gli altri imputati del processo d’appello sono gli allora assessori Nino Strano, Fabio Fatuzzo, Orazio D’Antoni, Antonino Nicotra, Filippo Grasso e Ignazio De Mauro, condannati a due anni ciascuno di reclusione in primo grado. Il procedimento per loro si terrà il 29 ottobre prossimo con l’intervento dell’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore generale Domenico Platania. Tutti gli imputati, in primo grado, il 2 maggio del 2008, sono stati condannati anche all”interdizione temporanea dai pubblici uffici, che è stata sospesa in attesa del giudizio finale. Al centro dell’inchiesta, avviata dagli allora sostituti procuratori di Catania Ignazio Fonzo e Francesco Puleio ci sono due delibere comunali per la restituzione dei contributi previdenziali il cui prelievo doveva essere sospeso durante l’emergenza cenere lavica creata da una fase eruttiva dell’Etna. Per questo i circa quattromila dipendenti comunali ricevettero in busta paga una somma compresa tra i 300 e i 1.000 euro, che dovranno restituire senza interessi in undici anni al loro ente previdenziale.
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23 Ottobre 2010, 11:46