05 Giugno 2013, 14:02
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MESSINA – Non c’é alcun reale fatto nuovo” che possa “rimettere in discussione” il “pur controverso verdetto definitivo”, perché tutti i rilievi mossi dalla difesa sono stati “oggetto di puntale verifica da parte del giudice” competente. Lo scrive la Corte d’appello di Messina nel dichiarare “inammissibile l’istanza” di revisione del processo di Antonino Speziale, uno dei due ultras del Catania condannati per omicidio preterintenzionale per la morte, il 2 febbraio 2007, dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti durante il derby col Palermo allo stadio Massimino. Per i legali del giovane, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco, che hanno annunciato ricorso in Cassazione, Raciti sarebbe stato ferito da un Discovery della polizia mentre faceva retromarcia davanti il piazzale dello stadio Massimino. Per i legali sarebbe stato un caso di fuoco ‘amico’. Ma per la Corte d’appello di Messina, la vicenda è stata “già oggetto di puntuale verifica da parte del giudice di cognizione”. La stessa valutazione è stata adottata dal collegio sulle altre questioni sollevate dal collegio di difesa. “Entro dieci giorni – annunciano gli avvocati Lipera e Coco – presenteremo ricorso alla Corte Suprema di Cassazione: in caso di accoglimento il processo uscirà, finalmente, dalla Sicilia perché si terrebbe in Calabria. Noi ci confidiamo perché crediamo nell’innocenza di Antonio Speziale”.
“Un’altra boccata di amarezza che non mi aspettavo, ma sono fiduciosa che il tempo sistemerà le cose”, è stato il commento sulla decisione della Corte d’appello di Messina da parte di Rosa Lombardo, mamma di Antonino Speziale. “Intanto nulla posso dire, perché nulla so – ha aggiunto – su che fine abbia fatto la denunzia per falsa testimonianza presentata da me mesi or sono ai carabinieri del comando di Catania, nei confronti dell’autista del Discovery della polizia Salvatore Lazzaro, che nel corso del dibattimento di primo grado contro mio figlio dichiarò cose diametralmente opposte a quello che invece disse in sede di sommarie informazioni ai suoi stessi colleghi nelle ore successive alla morte di Filippo Raciti, e due giorni dopo ancora. La denunzia, per quanto mi riguarda – ha concluso Rosa Lombardo – so che è stata trasmessa dai carabinieri della stazione Verga alla Procura della Repubblica di Catania”.
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05 Giugno 2013, 14:02