29 Giugno 2017, 12:10
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PALERMO – Le conversazioni di Giuseppe Graviano registrate in carcere entrano nel processo sulla trattativa Stato-mafia. In particolare, il capitolo sui presunti favori che l’ex premier Silvio Berlusconi avrebbe ricevuto dalla cosca di Brancaccio.
Lo ha deciso la Corte d’assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, che ha accolto la richiesta della Procura. I periti adesso dovranno trascrivere ventuno delle trentatré conversazioni intercettate fra il capomafia stragista e il camorrista Umberto Adinfoli, durante le passeggiate nel carcere di Ascoli Piceno. Tra i dialoghi ci sono anche quelli tra tra Graviano e i suoi familiari in cui si parla del concepimento in carcere del figlio del capomafia di Brancaccio. Il boss aveva confidato al camorrista di avere incontrato la moglie mentre era detenuto al 41 bis. Ultimata la trascrizione Graviano sarà convocato in aula per l’esame.
Respinta la richiesta del legale del generale Mario Mori, l’avvocato Basilio Milio, di citare il presidente russo Vladimir Putin. “Poiché Graviano parla di Borsellino e Falcone, su Capaci e sui moventi delle stragi, vogliamo scoprire se – aveva detto il legale – vi sia anche l’indagine che in quell’epoca Falcone conduceva con il procuratore russo Stefankov sui fondi neri del Pds e provenienti dal Pcus”.
Domani il perito incaricato giurerà davanti alla Corte. Poi, inizierà il lavoro di trascrizione che farà allungare i tempi del processo, che era giunto alle battute finali.
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29 Giugno 2017, 12:10